Cronaca - Novi Ligure

Sull’ex Ilva si continua a prendere a tempo: “Così rischiamo di perdere 20 mila posto di lavoro”

NOVI LIGURE – Per l’ex Ilva e per “un’altra politica economica, sociale, industriale e contrattuale” per tutti i lavoratori. Dopo lo sciopero dei lavoratori pubblici, questo venerdì hanno incrociato le braccia insieme a Cgil e Uil tutti i settori del privato contro una manovra finanziaria che non stanzia sufficienti risorse neppure per i pensionati e per assicurare stabilità ai giovani e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro.

In provincia di Alessandria Cgil e Uil hanno chiamato a raccolta i lavoratori a Novi Ligure, davanti allo stabilimento di Acciaierie d’Italia. La situazione dell’ex Ilva continua ad essere preoccupante e anche dall’assemblea dei soci che si è tenuta alla vigilia dello sciopero non sono arrivate le attese, e richieste, risposte che possano finalmente dare certezze ai 600 lavoratori dell’ex Ilva di Novi e a tutti i dipendenti degli stabilimenti del gruppo siderurgico. Sull’ex Ilva “si continua a prendere tempo” ma, nel frattempo, la situazione continua a peggiorare, hanno sottolineato i segretari provinciali della Fiom Cgil, Maurizio Cantello, e di Uilm Uil, Alberto Pastorello.

A Novi questo venerdì c’erano anche il segretario regionale della Cgil, Giorgio Airaudo e il segretario nazionale Uilm Rocco Palombella e anche il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere, ha sfilato in corteo per la città accanto ai lavoratori e i sindacalisti dell’ex Ilva. Muliere, ha ribadito durante il corteo, porterà avanti con determinazione la battaglia per assicurare un futuro stabile allo stabilimento novese e a tutti i lavoratori e di certo non si fermerà la mobilitazione di Cgil e Uil per l’ex Ilva e contro la manovra di bilancio.

 

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