Autore Redazione
martedì
9 Gennaio 2024
18:21
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Politica - Novi Ligure

Il Pd sull’ex Ilva: “Necessaria trasparenza e l’intervento statale per garantire futuro e investimenti”

Il Pd sull’ex Ilva: “Necessaria trasparenza e l’intervento statale per garantire futuro e investimenti”

NOVI LIGURE – Le notizie giunte dopo il tavolo di ieri per la gestione della crisi di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) preoccupano il Partito Democratico e “confermano i timori” espressi da tempo da PD e parti sindacali.

ArcerolMittal – hanno sottolineato in una nota Daniele Mascia, segretario del Partito Democratico Novi Ligure, e Otello Marilli, segretario provinciale del Pd  –  ha manifestato assoluta indisponibilità a investire negli stabilimenti italiani. Il Governo italiano ha proposto una ricapitalizzazione di 320 milioni di euro, che avrebbe portato il socio pubblico (Invitalia) a detenere il 66% della società. Tuttavia, anche questa opzione è stata rifiutata dal socio privato, evidenziando la loro mancanza di impegno nella produzione e negli investimenti necessari. Va sottolineato che i 320 milioni di euro proposti rappresentano solo un pagamento parziale dei debiti per le utenze, con 300 milioni di euro destinati al gas e Snam.

Come Pd di Novi e della Provincia di Alessandria ci siamo subito mobilitati per ottenere una visione più completa della situazione. Abbiamo contattato immediatamente i rappresentanti dei lavoratori per comprendere l’evoluzione della situazione. La loro percezione riflette una crescente rassegnazione e una mancanza di trasparenza nelle trattative e nelle strategie aziendali e governative. La mancanza di investimenti da parte delle parti sindacali è stata denunciata più volte senza ricevere la dovuta attenzione. Emerge anche l’impotenza del gruppo dirigente dello stabilimento di Novi, legato alle decisioni di Taranto e alla gestione di ArcelorMittal e del Governo. I rappresentanti dei lavoratori degli stabilimenti non vengono più convocati ai tavoli del governo, che coinvolgono solo i segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm. Le istituzioni locali sono escluse da queste discussioni, nonostante la necessità di affrontare una situazione critica in caso di chiusura, e nonostante le diverse richieste di confronto da parte dei Sindaci, come richiesto più volte dal Sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere”.

La mancanza di collaborazione tra le parti politiche” per il segretario del Partito Democratico Novi Ligure e il segretario provinciale del Pd “è evidente” anche a livello regionale: “Dopo il Consiglio Comunale aperto di Novi Ligure, il nostro rappresentante in consiglio regionale, Domenico Ravetti, ha richiesto l’apertura un tavolo di crisi in Regione in cui coinvolgere tutti gli attori per analizzare la situazione. Purtroppo, i consiglieri di opposizione (tra cui lo stesso Ravetti) non sono stati convocati al tavolo, dimostrando una mancanza di unità in un momento di crisi senza bandiere. Come Pd, ribadiamo come l’intervento dello Stato sia l’unica soluzione possibile per affrontare questa crisi. È necessario che lo Stato assuma il controllo della società per garantire gli investimenti indispensabili alla produzione e al risanamento ambientale. Il nostro Parlamentare europeo Brando Benifei ha suggerito l’utilizzo di una parte dei fondi Pnrr per gestire in modo efficiente gli investimenti negli stabilimenti ex Ilva. Questa proposta ridurrebbe sulle casse dello Stato e assicurerebbe che i fondi siano destinati agli investimenti necessari, non al pagamento dei debiti. La bonifica delle aree come quella dello stabilimento di Taranto non sarebbe assunta da privati, rendendo l’intervento pubblico l’unica soluzione possibile. Come sottolineato anche da Antonio Misiani e Federico Fornaro in Senato e Camera, rispettivamente, se fosse stata presa la decisione di ottenere la maggioranza del pacchetto azionario dall’inizio di questa crisi, oggi avremmo una produzione più efficiente e costi inferiori per i cittadini.

La questione riguarda non solo il lavoro e i lavoratori, ma anche una serie di enormi costi sociali ed economici che ricadrebbero sulle casse pubbliche; come il debito di 300 milioni di euro con Snam, che graverebbe sullo Stato qualora Acciaierie d’Italia non lo pagasse; la cassa integrazione, che influisce pesantemente sugli stipendi dei lavoratori, è sostenuta dallo Stato, generando costi inutili in assenza di investimenti negli stabilimenti. Pertanto, come Pd di Novi Ligure e della Provincia di Alessandria, chiediamo di affrontare la crisi degli stabilimenti ex Ilva come un’azione unitaria, coinvolgendo tutte le parti interessate dalle istituzioni locali a quelle europee. La maggioranza di capitale statale è l’unica via d’uscita da questa crisi, e ogni giorno senza questa decisione comporta notevoli perdite economiche“.

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