Autore Redazione
martedì
28 Gennaio 2014
00:00
Condividi
Cronaca - Alessandria

Confindustria: tiene l’export ma regna l’incertezza

Confindustria: tiene l’export ma regna l’incertezza

Il simbolo della 157esima indagine congiunturale trimestrale di Confindustria Alessandria è un grande punto interrogativo. Resta ancora alto, ha sottolineato il presidente Marco Giovannini, il livello di incertezza legislativa che attanaglia l’economia e influenza le attese degli industriali. Poche sorprese dai numeri emersi nell’indagine: confermata, tra gli indicatori del settore manifatturiero, la flessione degli indicatori di occupazione (-11), produzione (-9), ordini totali (-5) e redditività (-25), mentre sono sempre positivi gli ordini export (+7). In questo ultimo campo è rilevante l’incremento del settore chimico, cresciuto di 35 punti rispetto all’ultima indagine. Perde solo un punto percentuale la tenuta del grado di utilizzo degli impianti (il 65%) mentre ne guadagna tre rispetto all’ultima indagine la propensione ad investire (ora al 64% degli intervistati), mentre la previsione di ricorso alla cassa integrazione è stabile (24%). L’indagine ha riguardato circa 140 aziende manifatturiere associate a Confindustria. “Dobbiamo continuare a crederci, ora che vediamo qualche piccolo segnale di ripresa” ha aggiunto il presidente Giovannini “dobbiamo continuare a spingere. Nonostante questa incertezza legislativa. Molti politici non hanno la consapevolezza del disagio che si crea col prolungarsi delle decisioni. Spiegare alle banche che ancora non sappiamo quanta IMU dovremo pagare sui capannoni, o se ci sarà uno sgravio fiscale sui lavoratori è incredibile, soprattutto per chi si rapporta con l’estero. Dobbiamo crederci insieme. Però l’export cresce, vuol dire che i nostri prodotti sono competitivi e di qualità, vengono apprezzati.” 

“Il Fondo monetario internazionale ha rivisto, come di consueto a inizio anno, le sue previsioni per il 2014 e 2015, confermando il cauto ottimismo già manifestato nell’ultimo outlook di ottobre, leggiamo sui quotidiani” ha rimarcato il direttore generale di Confindustria Fabrizio Riva “Il Sud Europa, secondo il capo economista dell’Fmi, resta comunque “la parte più preoccupante dell’economia globale”. L’Italia, poi, sarà leggermente più lenta di quanto previsto. Anche la nostra indagine congiunturale, confermando una volta di più dati deboli, sembra darci indicazioni simili.Certo, per le nostre imprese questo prosegue una fatica nell’operare, che per i meno strutturati rischia di diventare ancor più eccessiva. Il problema riguarda sempre, prima di tutto, il mercato interno. Cioè il mercato in cui le imprese devono agire in una continua incertezza (di regole, di normativa fiscale, del diritto) che rappresenta ancora, purtroppo, il principale ostacolo alla competitività delle nostre aziende”.

Condividi