Autore Redazione
venerdì
22 Novembre 2019
01:29
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Cronaca - Alessandria

Le condizioni meteo e le ripercussioni per il territorio spiegate bene

Matteo Robbiano, Disaster manager della Provincia, spiega la situazione dell'Alessandrino
Le condizioni meteo e le ripercussioni per il territorio spiegate bene

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Matteo Robbiano, Disaster Manager della Provincia di Alessandria e responsabile della sala operativa della Protezione Civile della Provincia, ha studiato i modelli meteo delle prossime ore e in una articolata spiegazione ha illustrato in modo chiaro quali potrebbero essere le conseguenze del maltempo del fine settimana. Tornano infatti le piogge su un territorio già saturo d’acqua e incapace di assorbire nuove precipitazioni. Ecco la sua chiara fotografia di quanto è previsto:

Da metà ottobre a oggi, sulle zone a cavallo tra il basso Piemonte e la Liguria, ripetuti passaggi perturbati han riversato quantità ingenti di pioggia, con precipitazioni che localmente hanno portato ad episodi alluvionali di cui tutti avete fresca memoria. Il territorio è stato in più occasioni messo alla prova e ha mostrato tutta la sua fragilità.

Certo, abbiamo avuto eventi eccezionali, si pensi a cosa è accaduto nuovamente a Gavi e Castelletto d’Orba e ai territori di ovadese, acquesee, novese e tortonese, ma anche agli eventi del genovesato di ottobre, con cumulate giornaliere di pioggia da fare impallidire il regime pluviometrico medio annuale di Alessandria, ad esempio.

Altri impulsi perturbati han colpito, con cecchina precisione nel reiterare con mirabile costanza un pattern autunnale collaudato, quasi sempre il medesimo areale tra i colli appenninici e lo spartiacque ligure, portando man mano alla saturazione un suolo martoriato che ormai rilascia acqua e fango anche per giorni dopo le piogge, laddove non rilasci o non abbia già rilasciato, frane più o meno corpose.

Già, perché il dissesto idrogeologico in cui versiamo in questo periodo noi alessandrini e genovesi ha poco di ordinario e molto di straordinario. Non si contano frane, scivolamenti, instabilità di versante di qualunque genere, colate e movimenti”.

I dati sono impietosi continua ancora Matteo Robbiano: “A Gavi (AL) dal 15 ottobre a oggi sono caduti 1112mm di pioggia. (Millecentododici, non c’è un 1 di troppo). In 37 giorni sono cadute le piogge che normalmente cadono in un anno e qualche mese, o se preferite, la pioggia che cade ad Alessandria città o in mezza pianura padana in quasi due anni buoni.”

Ora i timori si concentrano sul fine settimana: “È attesa a partire da oggi una intensa fase di maltempo che si protrarrà per giorni fino a domenica. Tutto quello di cui non avevamo bisogno, anzi. Per quanto riguarda la pioggia attesa e gli effetti sull’instabilità dei versanti, soprattutto a cavallo dei territori appenninici tra Liguria e Piemonte, immaginate il suolo come fosse di cristallo e provate a farci cadere sopra per giorni delle biglie di acciaio. Per quanto riguarda la pioggia attesa e gli effetti di ruscellamento, immaginate invece che il suolo sia di marmo, cemento o asfalto: tutto quello che cadrà verrà veicolato nei displuvi e via veloce verso il reticolo idrografico di raccolta delle acque, passando dal via senza nemmeno pensare di essere assorbito, drenato o rallentato dal substrato: è saturo, sa-tu-ro.”

Ma non basta continua Robbiano, “perché pioverà fino a quote medie in montagna con neve sopra i 1400/1600m nelle varie fasi e localmente più in basso solo nelle strette vallate che tratterranno qualche sacca di aria fredda, ma siamo sulle Alpi, non sull’Appennino ligure piemontese, che vedrà pioggia praticamente in maniera indistinta a tutte le quote. Negli ultimi peggioramenti in quota ha nevicato, localmente fino a fondovalle o bassa quota su Valli Bormida, Erro, Orba, Stura, Borbera, Curone. Quel manto nevoso, che oscilla da pochi centimetri fino a sfiorare il metro verrà fuso dalla pioggia battente in dorsale, aggiungendo apporto idrico ad una condizione già di partenza critica. Cosa aspettarsi? Disagi. Non pochi. Cosa fare? Le norme di autoprotezione le conoscete, non mettetevi in difficoltà da soli e non mettete in difficoltà chi eventualmente dovesse soccorrervi.”

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