Autore Redazione
venerdì
9 Gennaio 2015
06:18
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Cronaca - Alessandria

Dopo 70 anni il calzaturificio Alexandria si arrende. Un altro colpo al “made in Alessandria”

Dopo 70 anni il calzaturificio Alexandria si arrende. Un altro colpo al “made in Alessandria”

ALESSANDRIA – Un altro pezzo di storia economica di Alessandria e provincia se ne va. Un pezzo di storia durato 70 anni che si deve arrendere però alle promesse di una ripresa mai avvenuta, alle condizioni economiche mutate nel tempo e a una concorrenza sempre più agguerrita.

Dopo 70 anni esatti di vita infatti la Alexandria “deve cessare l’attività a causa della crisi che ha colpito tutti i mercati mondiali che ha penalizzato, soprattutto, il ceto medio bacino di utenza principale“. È la stessa azienda a comunicarlo in un comunicato da cui traspare l’amarezza per un epilogo che rappresenta le difficoltà delle imprese, del settore, del territorio.

L’embargo decretato nei confronti della Russia e le conseguenti ritorsioni hanno totalmente azzerato quel mercato, la contrazione delle vendite nei mercati europei e giapponesi hanno permesso una raccolta ordini minima che non permette di mantenere in vita la Azienda.
Negli ultimi anni sono stati fatti investimenti cospicui sotto tutti gli aspetti da un massiccio potenziamento della rete vendita alla collaborazione con nuovi stilisti ottimi conoscitori dei vari mercati, da una ottimizzazione della produzione alla ricerca e sviluppo di nuovi materiali da utilizzare nelle calzature, dal potenziamento della immagine verso i consumatori finali alla partecipazione a fiere internazionali.
Gli investimenti sono stati massicci per cercare di superare questi momenti ed essere presenti sul mercato pronti per la tanto annunciata ripresa con un prodotto che potesse soddisfare le esigenze di una Clientela che ha saputo apprezzare le calzature in questi 70 anni.
Il rilancio e la presenza sul mercato era fondamentale in attesa di una ripresa che viene annunciata da anni e che ha già mietuto vittime con nomi illustri in tutti i settori.
Purtroppo il crollo delle vendite del commercio unito alle condizioni climatiche sfavorevoli degli ultimi 5 anni, che per il nostro settore hanno un significato importantissimo, ma spesso vengono sottovalutate ed esaltate per altri, quali l’agricoltura, hanno determinato invenduti nei negozi e, quindi, mancanza di liquidità e nessuna necessità di acquisti“.
A determinare la crisi dell’azienda tanti fattori, comprese le anomalie e le bizze del meteo “infatti sulle scelte dei consumatori ha pesato, progressivamente, l’anomalo andamento stagionale a livello europeo , che ha modificato comportamenti e scelte di acquisto tradizionalmente concentrate in determinati periodi dell’ anno. Il turn-over e la chiusura di esercizi commerciali è sotto gli occhi di tutti.
La Alexandria era rimasta la sola industria calzaturiera della provincia che vantava ben 26 produttori solo negli anni 90 ed addirittura posizionata come sesta provincia d’Italia negli anni 60.
Numerosi premi e riconoscimenti mondiali hanno caratterizzato la vita della ditta che ha sempre portato con orgoglio il “made in Alessandria” sulle strade mondiali, anche attraverso una delocalizzazione, solo parziale e assolutamente necessaria per due fasi su una ventina della lavorazione totale, ma che non penalizzasse l’occupazione cittadina permettendo di essere competitivi sul mercato attraverso un ottimo rapporto qualità-prezzo”.
Quel “made in Alessandria” si è dovuto arrendere alla crisi, alle bugie di una ripresa di cui non si vede l’inizio. Parole stonate che non confortano né, tantomeno, aiutano aziende e lavoratori. La Alexandria oggi occupava 58 persone “le cui posizioni economiche e previdenziali sono in perfetta regola con il pagamento delle loro spettanze e quanto prescritto dalla legge”.
Dopo tanta strada percorsa Alexandria, con amarezza, deve fermare gli impianti.

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