I chiarimenti di Cirio sulle disposizioni anticoronavirus del decreto

ALESSANDRIA – Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha spiegato le disposizioni più discusse contenute nel decreto che intende arginare il coronavirus. Il Governatore ha innanzitutto chiarito la ratio del documento che “divide il Piemonte in due: da una parte le province al confine con la Lombardia (Alessandria, Vco, Verbania, Novara, comprendendo Asti per il numero di casi da coronavirus) e dall’altra quelle di Torino, Biella e Cuneo“. Le misure rigide nelle zone al confine con la Lombardia sono state create per identificare “una fascia cuscinetto ma non si tratta di zone rosse” ha spiegato Cirio. Per chiarire meglio la situazione “presto verranno diramate delle circolari attuative per aiutare le persone a comprendere meglio ma, per esempio nell’alessandrino, è introdotta una limitazione alle persone che evita lo spostamento delle persone tra territori o all’interno dello stesso territorio. La lettera “a” dell’articolo 1 non prevede tuttavia che si impedisca lo spostamento ma si esorta a evitare gli spostamenti a meno che non si tratti di esigenze lavorative, di necessità e urgenza. Quindi se si deve andare a lavorare, ci si può spostare, così come le merci possono circolare. Il divieto insomma vuole evitare tutto ciò che è futile“.

In sostanza, chiarisce il Presidente, tutto “ciò che è necessario si può fare, se devi comprare il pane lo puoi fare, comprare il gelato no“. Sempre nell’alessandrino sono poi sospese le manifestazioni, gli eventi e sono sospese le attività didattiche. Le messe sono consentite ma rispettando le distanze di almeno un metro. I bar e i ristoranti apriranno dalle 6 ma dovranno chiudere alle 18. “Su questo – ha puntualizzato Cirio – abbiamo posto qualche dubbio al premier ma la logica è che essendo difficile controllare era necessario porre questa limitazione per tutti.” A questo si aggiunge il fatto che “i centri commerciali chiuderanno il sabato e la domenica“. Qui il video del Presidente Alberto Cirio.