Autore Redazione
mercoledì
22 Aprile 2020
21:39
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Cronaca - Alessandria

Regione Piemonte: “Da venerdì sanificazione case di riposo grazie all’Esercito”

Regione Piemonte: “Da venerdì sanificazione case di riposo grazie all’Esercito”

PIEMONTE – Regione Piemonte ha riepilogato quanto finora è stato fatto per le rsa del territorio, in particolare dall’area funzionale di coordinamento di queste strutture, costituita in seno all’Unità di crisi. 

Monitoraggio settimanale delle oltre 700 strutture socioassistenziali per anziani del Piemonte. “Da un mese, ogni settimana vengono censite tutte le Rsa piemontesi con un dettagliato Report da cui si evincono eventuali carenze di operatori (oss, infermieri e medici), stato di salute di pazienti e operatori, possibilità delle strutture di garantire l’isolamento di pazienti sintomatici e positivi. Un quadro così dettagliato sulla situazione delle strutture per anziani del Piemonte non era mai stato realizzato prima e tale strumento si sta rivelando fondamentale per un controllo quotidiano e puntuale delle Rsa più critiche”.

Il report settimanale dettaglia più di 600 strutture, con un numero superiore ai 17 mila dati singoli contenuti. “Un’esperienza che sarà mantenuta anche a emergenza superata” fanno sapere da Palazzo Lascaris.

Ogni settimana, inoltre, il Report realizzato viene inviato alle Commissioni di Vigilanza delle Asl al fine di mettere in luce le strutture che rappresentano maggiori criticità al fine di migliorare l’attività delle Commissioni di Vigilanza stesse, le quali settimanalmente trasmettono all’Unità di Crisi un report sulle singole strutture controllate.

Dispositivi di protezione individuale: dall’inizio dell’epidemia, l’Unità di crisi del Piemonte ha distribuito oltre 220 mila mascherine alle Residenze socio assistenziali e 97.250 mascherine alle Residenze strutture socio assistenziali.

Sostegno alla garanzia di personale assistenziale: per evitare che singole Rsa non siano in grado di garantire una presenza adeguata di personale assistenziale, è stata approvata una delibera di giunta regionale il 20 marzo che dà la possibilità ai gestori di assumere, esclusivamente per il periodo emergenziale, operatori con qualifiche inferiori. Grazie a questa delibera ad oggi sono stati assunti più di 700 operatori che hanno garantito il mantenimento dei servizi.

Per favorire il reperimento di personale l’Unità di Crisi ha, inoltre, fatto una manifestazione d’interesse a cui, ad oggi, hanno risposto quasi 150 persone. Queste disponibilità vengono inviate due volte la settimana a tutte le strutture e quotidianamente a quelle con maggiore difficoltà di personale.

Sostegno alla garanzia di personale infermieristico: con ordinanza dell’Unità di crisi del 7 aprile è stato richiesto a tutte le Asl di mettere a disposizione 1 infermiere ogni 20.000 abitanti per garantire attività infermieristica integrativa (e non sostituiva) alle Rsa. Grazie a questa misura, ha sottolineato la Regione, “quasi 100 Rsa in grave difficoltà hanno potuto garantire un servizio che alternativamente non sarebbero stati in grado di offrire”. 

Pianificazione settimanale dei tamponi: due volte la settimana viene chiesto ai Sisp e alle Usca la trasmissione dei tamponi effettuati, distinti per singola Rsa, ospiti, operatori, esito tampone e futura programmazione.

A lunedì 20 aprile, è stata compiuto “un controllo con tampone su oltre 20.000 persone fra ospiti e Rsa riguardante quasi 400 strutture. Il 60% delle Rsa piemontesi e un terzo fra operatori e ospiti è quindi stato adeguatamente controllato.

A partire da venerdì grazie all’attività dell’Esercito italiano verrà svolta un’attività di sanificazione in decine di Rsa piemontesi.

Gestione quotidiana di maggiore criticità: ogni giorno l’Area Funzionale risolve le situazioni di maggior criticità lagate alla mancanza di personale, effettuazione tamponi, coordinamento con le Asl, etc.

Bando per l’individuazione di Centri “Solo Covid”: nella giornata di oggi, 22 aprile, è stata pubblicata una manifestazione d’interesse per l’individuazione di strutture per soli ospiti “covid” al fine di ridurre la possibilità di contagio per gli ospiti in Rsa risultati negativi al tampone.

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