Autore Redazione
mercoledì
17 Giugno 2020
13:26
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Cronaca

Nell’ospedale di Alessandria trattamento all’avanguardia su un tumore neuroendocrino raro

Nell’ospedale di Alessandria trattamento all’avanguardia su un tumore neuroendocrino raro

ALESSANDRIA – Un nuovo passo avanti verso il futuro da parte dell’Ospedale di Alessandria dove il reparto di Medicina Nuclerare dell’Azienda, unico ospedale in Piemonte, ha utilizzato un nuovo radiofarmaco per il trattamento dei tumori rari. In particolare è stato somministrato il lutezio 177 in grado di migliorare la prognosi di questi tumori, in quanto esprime ricettori per la somatostatina. In sostanza il tumore e le sue metastasi vengono colpite dall’isotopo, mentre tutto ciò che non si lega al tumore viene eliminato tramite le urine. Una procedura estremamente complessa, che avviene attraverso un sistema di aghi e per gravità; contemporaneamente i medici iniettano aminoacidi per la protezione dei reni, in quanto tutto l’organismo deve essere “protetto”.

Il farmaco ha un costo molto elevato, è finanziato dal Fondo Farmaci innovativi oncologici alle dipendenze del Ministero della Sanità e l’utilizzo è monitorato dall’Agenzia Italiana per il Farmaco. La Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, diretta da Alfredo Muni, è uno dei due centri prescrittori in Piemonte, perché in possesso di tutti i requisiti e le caratteristiche richieste per il trattamento dei tumori neuroendocrini inoperabili metastatici in progressione del tratto del tratto gastro-enterico-pancreatico. Nella nostra Regione sono circa venti i casi all’anno candidabili a questo trattamento, di cui dieci in carico all’Azienda Ospedaliera di Alessandria.
Nel video le interviste dei professionisti della struttura di Medicina Nucleare e Fisica Sanitaria che raccontano il caso seguito: Alfredo Muni, direttore della Medicina Nucleare, insieme ai colleghi Elena Pomposelli, Hamed Rouhanifar, Luigi Tommasi e Daria Valentini, fisica sanitaria.

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