Autore Redazione
mercoledì
24 Giugno 2020
05:12
Condividi
Cronaca - Alessandria

Flavescenza dorata: via al monitoraggio dei vitigni della provincia

Flavescenza dorata: via al monitoraggio dei vitigni della provincia

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Dureranno fino alla fine di ottobre i monitoraggi dei tecnici di Cia, Confagricoltura e Coldiretti sui vigneti del territorio per verificare la presenza della flavescenza dorata, una malattia da fitoplasmi (semplici organismi parassiti privi di parete cellulare) trasmessa da viti infette a viti sane da un insetto, lo Scaphoideus titanus, in grado di provocare danni non solo alla produzione di uve di alta qualità, ma anche al patrimonio viticolo simbolo di territorio, paesaggio, turismo enogastronomico, di eccezionale importanza sociale ed economica.

Il Comitato di Coordinamento per la Difesa fitosanitaria integrata delle colture della provincia di Alessandria, grazie all’indispensabile contributo finanziario della Camera di Commercio di Alessandria da alcuni anni sta realizzando i monitoraggi dello Scaphoideus titanus.

“L’insetto vettore ha incominciato a fuoriuscire dalle uova svernanti tra la metà e la fine del mese di maggio. Compie 5 mute prima di diventare insetto adulto” ha detto Marco Castelli, direttore del Comitato di coordinamento. “La difesa parte proprio da questi giovani: il raggiungimento della 3^ età è un livello di sviluppo che comprende il maggior numero di stadi giovanili di maggiore sensibilità, per cui il primo intervento si deve effettuare in questa fase, nel rispetto della fine dell’epoca di fioritura della vite e degli insetti come le api e gli altri pronubi”.

Effettuato dai viticoltori il primo intervento sui giovani, i tecnici posizioneranno nei vigneti campione trappole attrattive per la cattura degli adulti. Questi monitoraggi consentiranno la determinazione dell’epoca ideale per il secondo intervento di lotta obbligatoria, che normalmente si effettua tra la fine di luglio e l’inizio di agosto.
I monitoraggi del mese di agosto valuteranno l’impatto degli interventi sulle popolazioni dell’insetto; quelli nei mesi di settembre e ottobre serviranno per stabilire se sia necessario un terzo intervento. Infatti in alcune aree vitate piemontesi si sta assistendo a un progressivo aumento delle popolazioni del vettore anche a vendemmia conclusa.

“Nella nostra provincia – prosegue il direttore Castelli – grazie all’attività dei tecnici delle Associazioni Agricole non si è mai reso necessario un terzo intervento di difesa. Grazie ai monitoraggi e alla costante informazione effettuata con i bollettini che forniscono le più complete e corrette indicazioni per interventi a difesa della vite efficaci e nel massimo rispetto dell’ambiente, in base ai monitoraggi ed ai rilievi in vigneto, si è potuto conseguire anche un importante contenimento delle nuove infezioni. Con i nostri monitoraggi noi non abbassiamo la guardia”.

Condividi