Autore Redazione
lunedì
27 Luglio 2020
17:18
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Cronaca

Il lockdown ha peggiorato la crisi dell’edilizia: ora si attendono segnali

Il lockdown ha peggiorato la crisi dell’edilizia: ora si attendono segnali

ALESSANDRIA – Il 2020 sarebbe dovuto essere l’anno di rilancio per l’edilizia. L’arrivo del Covid-19 ha però accentuato la crisi di un settore da alcuni anni in estrema difficoltà. “Nessuno poteva prevedere l’avvento di una variabile impazzita capace di complicare,  ancora una volta, una ripresa già di per sé piuttosto lunga e faticosa“, commenta Paolo Valvassore, presidente del Collegio Costruttori Ance della provincia di Alessandria parlando del Rapporto congiunturale sull’industria delle costruzioni.

Se il Covid-19 ha tracciato una linea di demarcazione piuttosto netta fra quello che era il mondo prima del suo arrivo e quello dopo, “un altro duro colpo è arrivato il 30 giugno scorso dalla scelta del Governo di chiedere a Bruxelles la proroga di ulteriori tre anni del meccanismo fiscale dello split payment”, ha spiegato Valvassore. Si tratta di un meccanismo con il quale le imprese non ricevono il pagamento dell’Iva da parte delle Stazioni Appaltanti pubbliche ma, al contempo, sono costrette a riconoscerla ai propri fornitori: “Il buco generato nelle casse delle imprese sarebbe anche tollerabile se i rimborsi Iva da parte dell’erario fossero veloci ma dall’indagine che Ance ha svolto presso le proprie imprese associate risulta che il 60 per cento deve aspettare almeno nove mesi per ottenere il rimborso dell’Iva, mentre il 90% denuncia tempi superiore ai tre mesi”.

Dai dati della Cassa Edile di Alessandria emerge, però, uno scenario “incoraggiante con una ripresa delle ore lavorate e della massa salari denunciata dalle imprese, rispettivamente pari a +6,50% e +15% rispetto all’anno precedente; seppur ancora distante dai numeri precedenti alla crisi“, aggiunge ancora Valvassore. “Va rilevato anche un leggero aumento del numero dei lavoratori a fronte di una sostanziale invariabilità del numero delle imprese  iscritte, che continuano ad essere micro-piccole: infatti, quelle fino a dieci addetti rappresentano l’89%“. A questo si aggiunge che nei mesi da marzo a maggio 2020 le imprese hanno dovuto ricorrere alla Cassa integrazione ordinaria con un monte ore autorizzato dall’Inps che ha superato oltre dieci volte quelle dell’intero 2019.

Analizzando i dati dell’ultimo semestre del 2019 e del primo semestre 2020 emergono due fenomeni eccezionali: gli eventi alluvionali e la pandemia. “Merita di essere sottolineata la grande sensibilità delle istituzioni nei confronti del nostro settore e la prontezza con la quale la Regione Piemonte ha fornito indicazioni per assicurare alle imprese il riconoscimento di sovraccosti sostenuti per le mutate condizioni di esecuzione  dei lavori, insieme all’avvedutezza della Provincia di Alessandria che ha valorizzato aspetti fondamentali come la regolarità contrattuale e il puntuale assolvimento degli obblighi formativi in materia di sicurezza”, afferma ancora Paolo Valvassore.

Infine, il settore immobiliare che, nel 2019, ha fatto riscontrare un ulteriore incremento dell’11 per cento del numero di compravendite di immobili residenziali rispetto al 2018:  23 per cento nel Casalese(da 624 a 769), 19 per cento nel Valenzano e Alessandrino (da 478 a 567), 10 per cento nel Novese Ovadese (da 855 a 937), 14 per cento nel comune di Alessandria (da 905 a 1028), 4 per cento nell’Acquese (da 503 a 524). Unico dato negativo il Tortonese con un meno 5 per cento (da 539 a 510).

Dalle tabelle elaborate dalla struttura del Collegio Costruttori Ance si rilevano anche i dati relativi ai titoli abilitativi rilasciati o comunicati ai 7 comuni centri zona della nostra Provincia: nel primo semestre 2020, a fronte di una riduzione del -32% del numero di permessi di costruire il numero di “comunicazioni di inizio lavori asseverate ha segnato una contrazione più contenuta (- 24 %). “Le nostre imprese hanno ripreso a lavorare – ha affermato il presidente Valvassore – ma occorrono certezze nella programmazione dei lavori, soprattutto di opere pubbliche, insieme alla garanzia di pagamenti rispettosi della normativa europea. Oggi, in aggiunta alle speranze di sempre, abbiamo la possibilità di usufruire di consistenti finanziamenti capaci di modernizzare il nostro Paese e le nostre comunità. L’augurio è quello di non veder vanificata una opportunità che non si ripresenterà”.

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