Autore Redazione
domenica
16 Agosto 2020
01:19
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Cronaca - Alessandria

Regione Piemonte capofila per cambiare il sistema di reclutamento degli stagionali

Regione Piemonte capofila per cambiare il sistema di reclutamento degli stagionali

PIEMONTE – L’assessore regionale al Lavoro e l’assessore regionale all’Agricoltura del Piemonte hanno scritto ai colleghi di tutte le Regioni italiane per ribadire
l’attenzione nei confronti dell’utilizzo delle prestazioni occasionali in agricoltura e della loro efficacia sul sistema agricolo. Si tratta di un tema molto sentito dal mondo lavorativo e imprenditoriale agricolo, non solo piemontese ma anche nazionale, in questo anno 2020 in cui le aziende hanno incontrato grande difficoltà nel reperimento dei lavoratori stagionali provenienti dall’estero a causa dell’emergenza Covid 19.

In alcuni casi, tali lavoratori provengono da zone che attualmente registrano un aumento dei contagi costringendo gli stessi a periodi di quarantena preliminari prima di iniziare il lavoro, provocando dannose perdite di tempo per le imprese. L’attivazione di contratti di natura occasionale si ripropone ogni anno ed è legato ai tempi
dell’agricoltura.

L’attuale strumento, attivabile attraverso la piattaforma ‘PrestO’ è infatti meno agile rispetto al vecchio voucher agricolo cartaceo, abolito nel 2017 e, secondo i due esponenti della giunta regionale piemontese, rende difficoltoso e farraginoso il reclutamento del personale nel settore agricolo, oltre a limitare la possibilità per molti cittadini in difficoltà economiche di fruire di forme di integrazione al reddito familiare.

Tra gli aspetti che l’assessore regionale al Lavoro e l’assessore regionale all’Agricoltura ritengono debbano essere rivisti c’è, in particolare, il numero di dipendenti a tempo
indeterminato che segna il discrimine fra aziende che possono fruire dello strumento e aziende escluse.

Non si comprende la ragione per cui il ricorso alla prestazione occasionale sia limitato alle microimprese con meno di 5 dipendenti. Per i due esponenti di giunta, quindi, non si può escludere a priori una fetta del mondo imprenditoriale dalla platea dei soggetti utilizzatori, ma occorre invece garantire che venga svolta una
puntuale attività di controllo sul rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro nonché sul rispetto dei contratti collettivi applicati.

Da qui la richiesta alle altre Regioni di sostenere questa «battaglia» del Piemonte, per una revisione dell’attuale sistema, sollecitando, con una missiva, il governo in modo da chiedere un intervento efficace e tempestivo.

 

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