Gli operai ex Ilva incrociano le braccia: domani presidio davanti allo stabilimento

NOVI LIGURE – Gli operai dello stabilimento ex Ilva di Novi Ligure tornano a incrociare le braccia. Lo faranno domani, mercoledì 25 novembre 2020, quando per due ore a fine turno verrà fatto un presidio dalle 12 alle 14 davanti alla fabbrica. L’iniziativa si colloca nell’ambito della mobilitazione decisa a livello nazionale unitariamente per tutto il gruppo Arcelor Mittal. In concomitanza al presidio si terrà la conferenza stampa dei Segretari Generali di FIM, FIOM e UILM Nazionali in videocollegamento a Roma con tutti i siti produttivi. In particolare il coordinamento sindacale ha chiesto all’azienda e al Governo, alla luce dell’annunciato ingresso dello Stato tramite Invitalia nel capitale sociale di AM InvestCo, le seguenti cose:

• la presentazione del piano ambientale, sui tempi di realizzazione delle opere di messa a norma degli impianti, certezza e sorveglianza degli investimenti programmati;
• la presentazione del piano industriale, stabilendo in maniera definitiva quale sarà il destino del gruppo, quale il modello produttivo, tempi certi sul rilancio degli impianti fermi da anni;
• la definizione di un percorso certo di reintegro in AMI dei lavoratori in Amministrazione Straordinaria, loro eventuale impiego, per il tempo di permanenza in A.S., nelle opere di bonifica e garanzie stabili, da subito, sul loro futuro;
• chiarezza sulla gestione del mondo degli appalti. La Cabina di Regìa ha dato risposte parziali ad alcune imprese, per le restanti, non c’è stato altro che il versamento di acconti ed il governo deve essere garante della tenuta sociale anche attraverso il corretto utilizzo delle imprese d’appalto e dei rispettivi CCNL applicati, dando priorità all’impiego di lavoratori dei vari territori interessati del gruppo.
• un utilizzo delle risorse (1 miliardo/€ del piano Taranto) che possa dare ulteriori risposte concrete e durature a livello occupazionale derivate anche dal “piano Taranto”, promosso dal Governo, che potrebbe fornire nuove garanzie occupazionali;
• rivisitazione degli attuali ammortizzatori Sociali.