Autore Redazione
venerdì
11 Dicembre 2020
16:24
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Cronaca - Alessandria

Vaccini covid: in Piemonte 400 mila dosi per ospedali e rsa. In provincia 4 punti per conservarli

Vaccini covid: in Piemonte 400 mila dosi per ospedali e rsa. In provincia 4 punti per conservarli

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – In provincia di Alessandria saranno 4 i presidi di conservazione del vaccino anti covid. Si troveranno ad Alessandria, Casale, Novi e Tortona. In tutto il Piemonte ce ne saranno 28. “Sarà un’impresa epocale” ha sottolineato il responsabile della Regione Antonio Rinaudo. La prima fase riguarderà il personale sanitario e le rsa. Se il 29 dicembre arriverà l’ok al vaccino Pfizer dell’Ema, in Piemonte si comincerà il 21 gennaio. Sarà la stessa Pfizer a consegnare materialmente il vaccino a questi 28 presidi della regione. Le dosi, però, saranno a loro volta trasferite materialmente in tutte le strutture ospedaliere e per anziani, come ha sottolineato il responsabile Antonio Rinaudo. Nel confronto tra Regione Piemonte e parti sociali, inoltre, queste ultime hanno detto sì alla richiesta di Palazzo Lascaris: conoscere chi, tra il personale sanitario, sarà disposto a fare il vaccino. “Acquisiremo il consenso informato di chi vorrà vaccinarsi, una fase utile per programmare la somministrazione dal punto di vista del numero delle dosi. Secondo alcune stime, a livello italiano il 30% del personale sanitario non vorrebbe vaccinarsi. Secondo me, esprimendo un parere personale, sarebbe invece giusto pretendere l’obbligatorietà del vaccino per gli operatori sanitari, che hanno il dovere civico di vaccinarsi” ha sottolineato Rinaudo.

Il Piemonte ha già predisposto la gara per l’acquisto di 30 congelatori, utili alla conservazione del vaccino Pfizer e non solo, in grado di arrivare fino a -80 gradi di temperatura.

In tutto, nella prima fase, in Piemonte saranno inoculati circa 400 mila vaccini a circa 195 mila persone: di queste, 120 mila fanno parte del personale sanitario e amministrativo degli ospedali e 75 mila saranno gli ospiti e gli operatori delle rsa.

La seconda fase riguarderà il personale scolastico (“compresi verosimilmente gli studenti”) e le forze dell’ordine. Nella fase 3 e 4 il resto delle persone fino, all’ultima categoria: coloro che hanno già contratto e sconfitto il covid.

“Ancora al vaglio l’ipotesi di istituire il cosiddetto passaporto sanitario per i vaccinati” ha aggiunto ancora Antonio Rinaudo “tra la prima somministrazione e il richiamo occorrerà completare la prima fase entro due mesi, un impegno non certo di poco conto, con la necessità di mettere in campo personale efficiente e preparato”.

Il presidente Cirio ha infatti fatto il punto sulla candidatura del Distretto del Freddo di Casale Monferrato: “Abbiamo trasmesso il progetto a Roma e rimane sul tavolo per la fase 2. Nella prima fase, infatti, il vaccino sarà distribuito negli ambienti interni di ospedali e rsa e, quindi, verrà meno questa necessità di trasferimento, al contrario di quello che avverrà quando i numeri saranno più importanti”. 

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