Autore Redazione
lunedì
11 Gennaio 2021
14:26
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Cronaca - Alessandria

Confcommercio: “Ristori in ritardo e chiusure stanno facendo crollare il sistema”

Confcommercio: “Ristori in ritardo e chiusure stanno facendo crollare il sistema”

ALESSANDRIA – Sono un grido dall’arme le dichiarazioni fatte da Confcommercio Alessandria per denunciare la situazione ormai critica di centinaia di imprese duramente colpite dalle restrizioni anti-contagio prese dal Governo. Una situazione che ha toccato in particolare bar, ristoranti e passando poi per tutti i settori e in particolare i negozi di abbigliamento, calzature e accessori.

Nel giorno in cui il Piemonte è tornato a essere zona gialla, “circolano insistentemente voci sui contenuti del prossimo Dpcm (che dovrebbe essere approvato giovedì ed entrare il vigore a partire dal 16 gennaio), che sono a dir poco sconcertanti: non riaprire i confini regionali, nemmeno per chi si trova in zona gialla, significa infatti sancire in via definitiva la morte di tantissime attività che vivono di turismo e di consumi che provengono anche dalle zone confinanti“. Confcommercio si è detta piuttosto critica sulla possibilità di “vietare ai bar l’asporto dopo le 18. I pubblici esercizi, che ancora aspettano i ristori promessi a novembre, di cui non si hanno notizie, per non parlare di quelli di Natale, che cosa dovrebbero fare per sopravvivere? Perché questo accanimento contro una categoria che rappresenta il volto bello ed autentico dell’Italia nel mondo?“.

Ed è proprio sul mondo della ristrutturazione che il presidente ed il direttore della Confcommercio alessandrina Vittorio Ferrari e Alice Pedrazzi pongono l’accento: “Nella ristorazione abbiamo oltre 3mila imprese esodate ed anche negli altri settori questo fenomeno è fortemente presente. Ci riferiamo a tutte quelle attività che, pur essendo chiuse per lockdown ad aprile 2020, non hanno potuto fare alcun raffronto con il fatturato di aprile 2019 in quanto nel 2019 sono state inattive per varie ragioni (ristrutturazione, trasferimento di sede, ecc), rimanendo così tagliate fuori sia dalla prima che dalla seconda tranche autunnale di ristori assurdamente parametrati, lo ricordiamo ancora una volta, solo ed esclusivamente sul calo di fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019. Il governo dia seguito al più presto anche alle richieste di aiuto di queste realtà. Il tempo è veramente scaduto. Se non si interviene diversamente oggi, con un modo differente di “convivenza” col virus e di sostegno alle imprese, una volta battuto il virus, ci volteremo a guardare le nostre imprese e non le troveremo più. Da dove ripartirà, allora, il Paese?” – precisano“.

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