Autore Redazione
giovedì
4 Marzo 2021
00:42
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Cronaca - Alessandria

L’altro Piemonte per la Costituzione e l’Italia 1821/2021: un anno di eventi per il bicentenario

L’altro Piemonte per la Costituzione e l’Italia 1821/2021: un anno di eventi per il bicentenario

ALESSANDRIA – La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, aderendo all’invito che le è pervenuto da un gruppo di soggetti culturali guidato dall’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Alessandria “Carlo Gilardenghi”, dalla Società di Storia Arte e Archeologia per le province di Alessandria e Asti, e dall’Archivio di Stato di Alessandria, con il coordinamento scientifico di Guido Ratti, e la collaborazione di Roberto Livraghi, intende sostenere un progetto di eventi e di appuntamenti che si svolgerà, compatibilmente con i limiti impostici dalle misure anti-pandemia, nel corso di tutto l’anno 2021.

Hanno aderito al progetto diversi enti locali, tra cui in primo luogo la Provincia di Alessandria e i Comuni di Alessandria e Acqui Terme, insieme a un nutrito gruppo di istituzioni della cultura del nostro territorio:  Accademia Urbense – Ovada; Amici del Plana – Alessandria; Associazione Cultura e Sviluppo – Alessandria; Biblioteca Civica “Francesca Calvo” – Alessandria; Centro di Cultura di Alessandria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Città Futura – Alessandria; Cittadella 1728 – Alessandria; Comitato di Alessandria dell’Istituto per la Storia del Risorgimento; Comitato di Novara Verbano Cusio Ossola dell’Istituto per la Storia del Risorgimento; Conservatorio “Antonio Vivaldi” – Alessandria; Fondazione Francesca e Pietro Robotti d’Italia – Fubine; Istituto per la Storia della Resistenza di Biella-Vercelli-Valsesia; Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola; Museo Etnografico “C’era una volta” – Alessandria; Novi nostra – In Novitate – Novi Ligure; Società Alessandrina di Italianistica – Alessandria; Università del Piemonte Orientale – DIGSPES.

“La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – afferma il presidente, notaio Luciano Marianoha aderito con grande interesse al programma di studi messo a punto in occasione della rievocazione dei moti del 1821 che rappresentano una pietra miliare nella storia del nostro Paese e l’inizio di un nuovo capitolo della storia europea. In questo contesto, il ruolo di Alessandria e della sua Cittadella è stato fondamentale e anche Palatium Vetus, sede del nostro ente, è stato teatro di quegli avvenimenti storici: da residenza del governatore sabaudo a sede del nuovo governo provvisorio della città. Giorni di grande fermento che hanno interessato tutto l’Alessandrino e numerose province del Piemonte attraversate dal fremito della Costituzione. Nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, il nostro auspicio è che questo progetto culturale possa realizzarsi in tempi brevi e in tutta sicurezza stimolando lo studio e l’approfondimento da parte di esperti e di ricercatori in materia. Un grazie sincero a tutti coloro che sono impegnati nell’iniziativa, con i migliori auguri di buon lavoro”.

Benchè in buona misura offuscata per l’effetto monopolizzante delle celebrazioni del 150° dell’Unità nel 2011 e a causa della pandemia che ha bloccato o soltanto, si spera, ritardato le rare iniziative isolate previste per il bicentenario dei primi moti costituzionali liberali – ha dichiarato Guido Rattiquesta ricorrenza resta comunque di grandissimo rilievo nazionale, locale e internazionale. Di fatto il moto piemontese del ’21 – col suo logo “Monarchia, Costituzione, guerra all’Austria” – è la chiave del processo che si concluderà quarant’anni più tardi con l’unificazione della penisola ed è un moto che parte dalle periferie sabaude”.

Tutto è iniziato nella notte tra il 9 ed il 10 marzo 1821 ad Alessandria, in Cittadella e in città, ad opera dei militari Regis, Bianco, Palma, Baronis, Ansaldi e dei civili Rattazzi, Dossena, Appiani, Luzzi: poco dopo si sono mosse Pinerolo e Fossano e infine, costretta dall’iniziativa periferica, si è aggregata anche Torino con la “piccola corte” del principe ereditario. Da lì è partito il Risorgimento nazionale seguendo il copione definito dal proclama pubblicato in Alessandria il 10 marzo 1821 mentre dal pennone della Cittadella sventolava un primo tricolore che si richiamava esplicitamente all’Italia e alla guerra di liberazione dal predominio austriaco: una bandiera i cui colori erano molto probabilmente non il bianco rosso e verde ma quelli della carboneria, a strisce orizzontali, nera rossa e blu

Anche se spesso sottovalutata da letture in chiave prevalentemente locale, l’importanza di questo moto è dovuta tanto al suo carattere monarchico costituzionale più che rivoluzionario, quanto alla sua dimensione internazionale. Partita dal mondo settario carbonaro all’inizio del 1820 dalla penisola iberica, dopo aver contagiato l’Italia meridionale, l’insurrezione per la costituzione è approdata infine in Piemonte cumulando sconfitta dopo sconfitta principalmente ad opera dell’intervento austriaco.

Con “L’altro Piemonte per la Costituzione e per l’Italia” si vuole rendere Alessandria e l’Alessandrino protagonisti di una narrazione che s’è finora concentrata su figure di spicco come Carlo Alberto, Collegno o Santarosa e su corte e capitale sabauda; ma insieme “altro Piemonte” comporta una dilatazione ampia dei confini regionali per indagare i rapporti delle periferie subalpine, le tante “altre Italie” della penisola, protagoniste come l’Alessandrino di questa fase iniziale del Risorgimento; e di respiro ancor più ampio è il tentativo di seguire le strade degli sconfitti del ’21, comprenderne le esperienze e il contributo che hanno dato ad altri popoli, il valore aggiunto che sono stati col loro esempio di vita, per il processo unitario.

Non è dunque campanilismo rivendicare la funzione focale di Alessandria in tutta la fase epica del Risorgimento dal ’21 al ’33 e al ’59: funzione che eleva la fortezza e la città ad una dimensione non meramente simbolica di “altare della patria”: una funzione che probabilmente andrebbe meditata con attenzione nell’immaginare il futuro della Cittadella e della città stessa. In fondo è proprio a questo che serve la storia: trovare nel passato ispirazioni utili per la soluzione dei problemi presenti.

Gli storici che hanno accettato di aiutarci in questa operazione storiografica sono una quarantina: un numero importante che testimonia l’interesse per una proposta non consueta. Una buona metà di loro lavora o ha lavorato in una decina di università italiane – da Napoli a Verona e ad Aosta per citare solo i vertici estremi – e uno appartiene all’Università greca di Tessalonica. Gli altri relatori provengono dagli spazi della solida ricerca storica locale, legata alle società e alle riviste storiche provinciali. A loro e alle loro ricerche va soprattutto il merito di aver posto le basi di un lavoro che proseguirà ancora a lungo col supporto delle più importanti associazioni storico culturali attive in Provincia e in Regione oltre che con le istituzioni universitarie territoriali.

Il percorso de L’altro Piemonte per la Costituzione e l’Italia 1821 – 2021 è suddiviso in due fasi: la prima avrà luogo il 10 marzo e costituirà l’apertura formale della celebrazione del bicentenario del 1821 con le autorità patrocinanti e finanziatrici e gli istituti organizzatori. La fase successiva, dei contributi scientifici e storiografici, sarà realizzata – grazie alla disponibilità confermata dai relatori – non appena le condizioni sanitarie del paese lo consentiranno secondo il tracciato indicato nella seconda sezione del seguente programma.

Parte II L’altro Piemonte per la Costituzione e per l’Italia 1821 – 2021 Sessioni scientifiche

NB Le relazioni scientifiche raggruppate in sessioni come da prospetto qui di seguito riportato, grazie alla paziente disponibilità e alla collaborazione dei Relatori, degli Enti patrocinatori e di quelli promotori, si svolgeranno in presenza dei relatori e del pubblico consentito non appena la situazione sanitaria del paese lo consentirà

1 Cittadella e città: il tricolore per l’Italia

Alberto Ballerino, SSAA, Alessandria, marzo 1821

Paola Bianchi, Un. Valle d’Aosta, Città e cittadella nel teatro dei fatti del 1821: fra eredità napoleoniche e nuovi slanci costituzionali

Roberto Livraghi, SSAA, Ideali, speranze e drammi del 1821. Vicende personali e collettive alla radice di una nuova classe dirigente alessandrina

Cesare Manganelli, ISRAL, Giovanni Dossena: lettere dall’esilio

Annalisa Dameri, Politecnico Torino, Demolire, ricostruire, potenziare. Città e cittadella: un rapporto complesso

Barbara Viscardi, Unitre Alessandria, I moti tra storia e letteratura: il Regalo del Mandrogno

2 A monte della “révolution piémontaise”

Renata De Lorenzo, Un. Napoli, Tra moti e rivoluzioni nel 1820-21: un primato napoletano

Gioia Angeletti, Un. Parma, Byron e il ‘circuito delle rivoluzioni’, 1819-23

Diego Saglia, Un. Parma, Shelley e il ‘circuito delle rivoluzioni’, 1819-23

Robertino Ghiringhelli, già Un. Cattolica Milano, Romagnosi e i conciliatoristi  

Demetrio Xoccato, L’attività settaria in Piemonte alle soglie del 1821: dall’Adelfia ai Sublimi Maestri Perfetti

Dionigi Roggero, Il “parroco di campagna” Francesco Bonardi, attivista dell’organizzazione buonarrotiana dei Sublimi Maestri Perfetti

3 Dentro la “révolution piémontaise”

Paolo Alvazzi del Frate, Un. Roma Tre, Ferdinando Dal Pozzo tra diritto e politica

Bianca Montale, già Un. Genova, Emanuele Pes di Villamarina: nuova luce sui suoi memoriali “ad futuram memoriam

Pierangelo Gentile, Un. Torino, Vittorio Emanuele I, Carlo Alberto, Carlo Felice: questioni di famiglia alla luce del ’21,

Gian Paolo Romagnani, Un. Verona, La vigilia dei moti e l’illusione delle riforme. Il 1821 visto dal palazzo delle Segreterie di Stato

Dionigi Roggero, Gian Giacomo Francia, consignore e sindaco di Cella Monte, giacobino e segretario del Corpo Legislativo di Parigi

Guido Ratti già Un. Torino, Il ’21 immaginario: il berceau savoiardo dei Savoia nella bufera della “révolution piémontaise”

4 Il ’21 dell’altro Piemonte

Marco Dolermo, I moti del ’21 negli scritti di un ebreo progressista (sionista): Raffaele Ottolenghi (1860-1917

Fausto Miotti, SSAA, Il 1821 a Tortona

Renzo Piccinini, Novinostra-In Novitate, 1821: Pier Domenico Figini e Ferdinando Isola, due novesi ai moti di Alessandria

Carlo Prosperi, SSAA, La città e la provincia di Acqui durante i moti costituzionali del 1821

Elena Riva, Un. Cattolica Milano, Giuseppe Pecchio e il 1821

Andrea Testa, Alerino Palma di Cesnola: un esule del ’21 dimenticato

Marcello Vaudano, Ist.Storico della Resistenza Biella Vercelli, Biella verso l’unità d’Italia. 1815-1856. Un’esperienza di ricerca didattica

5 Il contesto nazionale e internazionale

Francesco Aimerito, Un. Piemonte orientale, Rivoluzione e controrivoluzione nella legislazione giudiziaria degli anni ’20 dell’800

Renato Balduzzi, Un. Cattolica di Milano, Note sulla cultura costituzionale nei primi decenni dell’800

Roberta Lombardi, Un. Piemonte orientale, Giandomenico Romagnosi

Michele Rosboch, Un. Torino, Progetti di riforma delle comunità locali nella prima Restaurazione sabauda.

Isidoro Soffietti, già Un. Torino, Il progetto di riforma del sistema giudiziario del Regno di Sardegna e il suo fallimento (1820-1821)

6 Il lungo lascito del ‘21

Alberto Cavaglion, Il collegio Foa di Vercelli

Giancarlo Libert, SSAA, Una famiglia astigiana nel Risorgimento

Ezio Claudio Pia, Il Platano – Asti, Il Medioevo delle “piccole patrie” e la storiografia di epoca risorgimentale: il caso astigiano

Deborah Besseghini, Un. Torino, Carlo Vidua in Messico: le rivoluzioni e il futuro

Elena Borgi, Accademia delle Scienze Torino, Il “magnifico dono”. Carte, libri e manoscritti di Vidua all’Accademia delle Scienze

Davide Tropeano, Ist.Storico della Resistenza Biella Vercelli, Carlo Giuseppe Ferraris: l’esilio in Argentina fra scienza e impegno politico

Diaspora, ritorni e alte storie

Paolo Cirri, Com. Novara Ist. per la storia del Risorgimento, Carlo Alberto a Novara e lo scontro armato dell’aprile 1821

Lionello Archetti Maestri, SSAA, Una lettera di Giovanni Godetti dall’Africa nera

Daniela Bonino, Giuseppe Avezzana: da San Salvario a San Salvario 1821-1871

Giancarlo Libert, SSAA, Esuli del 1821 in Argentina

Roberto Alciati, Un. Firenze, Il ritorno in Italia dell’esule casalese Luigi Castagnone

Alma Novella Marani, [Lettura di Giancarlo Libert], Charles-Carlos Pellegrini: dalla Torino del 1821 alla Buenos Aires dei “caudillos”

Francesco Surdich, già Un. Genova, Caratteristiche e conseguenze della diaspora nel continente americano dei protagonisti dei moti del 1821

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