Autore Redazione
lunedì
16 Agosto 2021
10:16
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Cronaca - Alessandria

L’emergenza in Afghanistan e quei progetti del Cisda che rischiano di scomparire

L’emergenza in Afghanistan e quei progetti del Cisda che rischiano di scomparire

AFGHANISTAN – Kabul è nelle mani dei talebani. La rinascita dell’Emirato Islamico è stata annunciata dopo una rapida marcia che, a seguito della decisione di Usa e Nato di lasciare l’Afghanistan, ha portato le milizie ribelli a conquistare l’intero Paese. La bandiera bianca dei talebani sventola ora sul pennone del palazzo presidenziale.

Ma la marcia delle truppe talebane, come si legge in un report del Coordinamento italiano sostegno donne afghane onlus (Cisda), la riconquista del Paese non è stata senza spargimento di sangue “e dietro di loro hanno lasciato una scia di morte e devastazione forse mai viste prima“. Secondo quanto riportato al Consiglio di Sicurezza dalla rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu per l’Afghanistan, Deborah Lyons, “quel che sta accadendo richiama sempre più quanto avvenuto in Siria o a Sarajevo“.

A oggi più di 18 milioni di persone, quasi la metà del Paese, ha bisogno di assistenza umanitaria. Centinaia di migliaia di sfollati stanno tentando di abbandonare il territorio e non hanno accesso a cibo, acqua, elettricità e medicine. Le associazioni, le onlus locali e gli attivisti con cui il Cisda lavora da oltre 20 anni, “ancora una
volta, si stanno attivando per accogliere i loro connazionali in fuga, nonostante il contesto insicuro e drammatico“. Per questo il Coordinamento italiano sostegno donne afghane onlus sta raccogliendo fondi che è necessario inviare in breve tempo.

Chi volesse contribuire, anche con una piccola cifra, può farlo con un bonifico sul conto del Cisda specificando in oggetto “Donazione liberale Emergenza Afghanistan”; BANCA POPOLARE ETICA – Agenzia Via Scarlatti 31 – Milano Conto corrente n. 113666 – CIN U – ABI 5018 – CAB 1600; IBAN: IT64U0501801600000000113666.

Anche RadioGold ha appoggiato il Cisda che negli scorsi anno ha finanziato la realizzazione di una tipografia ed un centro culturale per alfabetizzazione oltre a una casa di prima accoglienza per le donne. Un progetto che, con il ritorno dei talebani, ora rischia di venir interamente smantellato.

Photo by Mohammad Rahmani on Unsplash

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