Autore Redazione
giovedì
17 Novembre 2022
10:16
Condividi
Cronaca - Alessandria

Frode all’Iva nel commercio di auto: coinvolta anche la provincia di Alessandria

Frode all’Iva nel commercio di auto: coinvolta anche la provincia di Alessandria

ALESSANDRIA – Anche la provincia di Alessandria figura in un’operazione portata a termine dai Finanzieri del Comando Provinciale di Padova che hanno smascherato un sistema di acquisto di auto sottocosto poi rivendute a prezzi vantaggiosi. Tutto è partito da una società veneta che avrebbe utilizzato fatture soggettivamente inesistenti, per un volume d’affari di oltre 10 milioni di euro, emesse da società situate nelle province di Alessandria, Brescia, Ferrara, Messina, Milano, Ravenna, Roma, Savona, Treviso e Vicenza, in alcuni casi interponendo, nel rapporto commerciale con i propri clienti finali, ulteriori operatori nazionali, risultati formalmente emittenti di fatture ritenute false.

La Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un decreto emesso dal G.i.p. del Tribunale di Rovigo, che ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni e disponibilità finanziarie pari a oltre 2 milioni di euro, riconducibili a una società della bassa padovana e all’amministratore, ritenuto responsabile, attraverso un complesso meccanismo di frode all’IVA, dell’acquisto a prezzi particolarmente bassi di veicoli poi messi sul mercato.

Il principale schema di frode all’IVA sarebbe consistito nell’interposizione di società “cartiere” nella fase di acquisto di beni formalmente di provenienza UE. Queste aziende effettuavano successivamente cessioni nazionali della merce a un valore sottocosto comprensivo di IVA, mai dichiarata o versata all’Erario, alla società beneficiaria, che così detraeva il relativo tributo indiretto, oppure ad altre società “filtro”, caratterizzate da un’apparente regolarità nell’assolvimento degli adempimenti dichiarativi e di versamento, la cui principale funzione era quella di allungare la catena di fatturazione per rendere più complicata la ricostruzione dle percorso della filiera commerciale. Le idnagini hanno permesso di riscontrare anche il ricorso ad altre modalità ritenute fraudolente, come, a titolo esemplificativo, l’interposizione di privati nell’acquisto di autoveicoli di origine UE o della Repubblica di San Marino, senza l’assolvimento degli obblighi IVA da parte di questi ultimi grazie all’utilizzo di false attestazioni.

Grazie alle indagini, il G.i.p. del Tribunale di Rovigo, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, che ha portato al sequestro delle disponibilità finanziarie presenti su 15 conti correnti, nonché tre immobili commerciali, due immobili residenziali e 11 autovetture di pregio, fino a concorrenza del profitto del reato, pari all’IVA indebitamente detratta.

Condividi