Autore Redazione
giovedì
6 Ottobre 2016
22:00
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Cronaca - Alessandria

Primi segnali positivi per il settore dell’edilizia ma ancora non si può parlare di ripresa

Primi segnali positivi per il settore dell’edilizia ma ancora non si può parlare di ripresa

ALESSANDRIA – Un’inversione di tendenza c’è ma per il Collegio Costruttori della provincia di Alessandria i segnali positivi registrati nell’ultimo Rapporto congiunturale sull’industria delle costruzioni non permettono ancora di parlare “di una decisa ripresa”. I dati elaborati dall’Ufficio Studi di Alessandria e illustrati dai vari responsabili dei settori insieme al Presidente Ance Paolo Valvassore e  al direttore Luigi Tosi, nel 2015, dopo sei anni di valori negativi, hanno comunque fatto registrare un incremento del numero dei lavoratori iscritti in Cassa Edile, delle ore lavorate e della massa salari, quest’ultima aumenta del 4,72% rispetto all’anno precedente.

Il trend positivo è oltretutto confermato anche dai dati del primo semestre 2016, che evidenziano incremento della massa salari denunciata e delle ore lavorate rispetto al primo semestre 2015.    Rimane invece negativo, seppur in maniera più contenuta rispetto agli ultimi anni, l’andamento del numero di imprese iscritte alla Cassa Edile, in particolare quelle artigiane.  

La domanda di lavori pubblici (circa 45 milioni di euro) attivata, nel 2015, dalle stazioni appaltanti della provincia è diminuita del 25% rispetto al 2014 (ma se si considerano le quote 2015 di alcuni bandi pluriennali del 2014, la riduzione si attesta al -15% circa) mentre nei primi 8 mesi del 2016 è stata di circa 26 milioni di euro (+30% rispetto al medesimo periodo del 2015). La domanda complessiva nella nostra provincia, tuttavia, rimane tra le più confortanti a livello nazionale. Questo, ha sottolineato il Presidente Ance, in particolare  per l’apporto di Cociv, che tra il 2015 e il 2016 – oltre ad aver messo in gara circa 890 milioni di euro – ha (sub)affidato quasi 40 milioni di euro di lavori.

I tempi medi di pagamento nei lavori pubblici rimangono ancora troppo elevati e in costante tendenziale aumento. In media, infatti, le imprese che realizzano lavori pubblici continuano ad essere pagate circa 6 mesi dopo l’emissione del SAL, con punte di ritardo che superano l’anno. 

L’edilizia privata sembra dare segnali di ripresa. Le compravendite in Piemonte, nel primo semestre 2016, sono aumentate del 25,1%; la provincia di Alessandria, tuttavia, registra un incremento inferiore alla media regionale (solo il 13,8%) collocandosi all’ultimo posto tra i capoluoghi piemontesi. Occorre evidenziare, ha sottolineato il Presidente Ance, che l’incremento non può essere catalogato come segnale di ripresa del mercato residenziale, alla luce del fatto che i prezzi rimangono stabili e tendenti al ribasso. Infatti, nel 48% circa dei casi la vendita è motivata più dall’esigenza di reperire liquidità che non dalla sussistenza di una stabile domanda di investimento da parte del mercato. Tra i privati, inoltre, il 38% vende per migliorare la qualità abitativa (o per cambiamenti nel nucleo familiare) e il 14% per trasferimento. A conferma di quanto già rilevato negli ultimi anni, il trend semestrale dei dati relativi ai titoli abilitativi richiesti o comunicati ai 7 comuni centri zona della nostra Provincia, evidenzia un incremento considerevole del numero di comunicazioni (CILA) per interventi di manutenzione straordinaria (+ 187 % periodo 2011-2016 e + 25 % periodo 1° sem. 2015/1° sem. 2016).   Si segnala, inoltre, che nel 2016 si è invertito il trend negativo quinquennale del numero di permessi di costruire rilasciati dai 7 comuni centri zona (+ 13 % nel periodo 1° sem. 2015/1° sem. 2016): si tratta, in genere, di titoli abilitativi necessari all’avvio di nuove costruzioni, ampliamenti, sopraelevazioni e ristrutturazioni “rilevanti”.   

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