Autore Redazione
venerdì
9 Dicembre 2016
05:02
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Cronaca - Alessandria

Deborah e Ilaria: la semplicità di un amore finalmente riconosciuto dallo Stato

Deborah e Ilaria: la semplicità di un amore finalmente riconosciuto dallo Stato

ALESSANDRIA – Negli occhi di entrambe la consapevolezza di non poter fare a meno l’una dell’altra, una luce tipica di ogni coppia che ha appena ufficializzato davanti a tutti quello che, nel cuore di entrambe, era palese già dal primo incontro: la voglia di stare insieme per sempre. A poco più di una settimana di distanza dalla cerimonia a Palazzo Rosso davanti a parenti e amici, Deborah e Ilaria hanno voglia di raccontare la semplicità del loro amore, ora diventato ufficiale anche per lo Stato Italiano con la prima unione civile celebrata ad Alessandria dopo l’approvazione della legge Cirinnà.

Fidanzate da tre anni, appena due mesi dopo essersi conosciute Deborah e Ilaria sono andate a convivere. “A premere di più per ufficializzare la nostra unione sono stata io” racconta Deborah, 26 anni “da vera ragazza del sud, metà siciliana e metà sarda sono amante delle tradizioni.” Ilaria, 40 anni, alla fine ha “ceduto” più che volentieri!

La preparazione del rito, tra fedi, vestiti, bomboniere e pranzo, ha richiesto poco più di un mese. “Vogliamo ringraziare Daniele Viotti e l’assessore Mauro Cattaneo che si sono interessati in prima persona per mettere a punto la cerimonia dal punto di vista burocratico. Abbiamo scelto insieme i vestiti. Io” ha sottolineato Deborah “sognavo l’abito bianco da sempre ma solo con Ilaria ho per la prima volta avuto la sensazione che potesse rappresentare un legame duraturo. Non mi era mai capitato prima. Il viaggio di nozze? Non abbiamo programmato nulla, in questi giorni ci organizzeremo per qualche gita fuori porta, magari al mare. Ci piace viaggiare ma alla sera preferiamo tornare nella nostra casa.”

Per entrambe l’approvazione della legge sulle unioni civili rappresenta una vittoria clamorosa, un diritto che era importante acquisire, temevamo che alla fine potesse non passare ma non è stato così.” La legge Cirinnà e, insomma “una base indispensabile per poi poter andare avanti, un primo passo, anche se ci sembra insensato che non sia stato aggiunto l’obbligo di fedeltà, quasi a voler dire che non facciamo sul serio, come se fosse un atto di sfiducia.”

Regolarizzata la propria unione è poi inevitabile pensare al passo successivo e, come sempre, è Deborah la più intraprendente: “Ci siamo scelte da subito. Siamo molto legate, insomma, siamo una famiglia e un figlio è sinonimo di famiglia. Sarebbe bello lasciare un segno indelebile del nostro amore. Non sappiamo ancora quando accadrà ma ci stiamo pensando. Il timore che possa essere preso in giro c’è ma saremo pronte a educarlo ad affrontare anche i pregiudizi.” “Nel nostro caso, comunque, non abbiamo mai riscontrato problemi” ha sottolineato Ilaria “per la mia nipotina, ad esempio, era naturale che la zia Ilaria sposasse la sua fidanzata Deborah. I miei genitori hanno sempre saputo della mia omosessualità.”

Un po’ più complicato, invece, il coming out di Deborah: “All’inizio con la mia famiglia non è stato semplice ma ora è tutto passato. E l’unione con Ilaria ha migliorato le cose. Ora anche loro sono molto felici di quello che stiamo costruendo insieme.”

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