Autore Redazione
mercoledì
3 Maggio 2017
13:18
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Cronaca - Alessandria

Trovati inquinanti “non biodegradabili” alla cava Clara e Buona

Il sindaco Rossa ha chiesto e ottenuto la convocazione di una seduta urgente dell'Osservatorio Ambientale per il Terzo Valico, fissata il prossimo lunedì.
Trovati inquinanti “non biodegradabili” alla cava Clara e Buona

ALESSANDRIA – Il Dipartimento Arpa di Alessandria ha rinvenuto la presenza di ulteriori componenti inquinanti nello smarino delle opere del terzo valico depositato nella cava Clara e Buona. Solo lo scorso 19 aprile il ritrovamento di tensoattivi anionici del 100% sopra il limite aveva comportato la sospensione dei conferimenti.

Questa volta si tratta di idrocarburi che eccedono il limite consentito di circa il 50%. La segnalazione è stata inviata agli enti interessati dall’opera in oggetto e alla Procura della Repubblica.

Come ha riferito l’amministrazione di Alessandria, la ditta Allara, che gestisce la cava, ha deciso apparentemente autonomamente di asportare materiale nell’intorno del punto inquinato e conferire ad “impianti autorizzati” il materiale stesso.

Riteniamo più grave l’inquinamento da idrocarburi” ha sottolineato il sindaco Rita Rossain quanto si tratta indiscutibilmente di inquinamento “persistente” nel tempo e non “biodegradabile”. Abbiamo perciò urgentemente richiesto e ottenuto che l’Osservatorio Ambientale per il Terzo Valico si riunisca con procedura d’urgenza in Alessandria per trattare di tutte le problematiche connesse con la gestione delle cave alessandrine e, in particolare, dei provvedimenti collegati ai recenti casi di inquinamento rilevati da Arpa nello smarino conferito nella cava Clara e Buona”.

La seduta dell’Osservatorio Ambientale per il Terzo Valico avrà luogo il prossimo lunedì 8 maggio.

L’Amministrazione Comunale inoltre approverà nei prossimi giorni, tramite una specifica Deliberazione di Giunta Comunale, una formale richiesta al Governo italiano (in particolare al Ministero dell’Ambiente) finalizzata alla riforma dell’Osservatorio Ambientale: una riforma che dovrà opportunamente prevedere la partecipazione delle Arpa Piemonte e Liguria e, a seconda del tema trattato, anche quella di rappresentanti degli Enti locali. Il tutto sottolineando la necessità che si preveda anche il trasferimento della sede dell’Osservatorio Ambientale in Alessandria.

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