18 Maggio 2017
15:56
Ristrutturazione dell’ex discoteca Mayerling: irregolari sei lavoratori
CASTELLAR GUIDOBONO – Erano tutti “in nero” i sei lavoratori impegnati nei lavori di restauro dell’ex discoteca Mayerling a Castellar Guidobono. Ad accertarlo il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro che, lo scorso 10 maggio, ha effettuato un’ispezione nello stabile in via Madonnina. Una villa storica, sottoposta al vincolo di salvaguardia e tutela da parte della Soprintendenza alle Belle Arti, per cui non è risultata alcuna autorizzazione dell’Ufficio Tecnico del Comune di Castellar Guidobono per le opere di ristrutturazioni interne ed esterne.
Scoperto che tutti i sei dipendenti dell’impresa esecutrice dei lavori erano privi di qualsiasi tutela previdenziale, assicurativa e di sicurezza, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro ha sospeso l’attività imprenditoriale della ditta esecutrice dei lavori e comminato una sanzione amministrativa di 20 mila euro. Ammontano complessivamente a 5 mila euro, poi, le sanzioni penali scattate nei confronti del committente dei lavori, per non aver verificato l’idoneità tecnico-professionale dell’impresa e per non aver nominato il coordinatore in fase di progettazione ed esecuzione, nei confronti dell’impresa esecutrice per l’inosservanza degli obblighi del datore di lavoro dell’impresa affidataria.
Il controllo nel cantiere a Castellar Guidobono si somma all’altrettanto importante attività portata avanti nel mese di aprile e all’inizio di maggio dagli ispettori del lavoro che ha permesso di individuare un totale di 30 lavoratori “in nero” impiegati in diversi settori produttivi e all’accertamento di 79 mila euro come base imponibile di monte salari per il recupero di oneri contributivi/assicurativi. Le ispezioni nei locali pubblici hanno poi determinato la sospensione di tre attività imprenditoriali, l’accertamento della presenza di 9 lavoratori “in nero” e di un lavoratore clandestino, con l’applicazione di sanzioni penali ed amministrative per un totale di 22 mila euro.
L’azione di contrasto al lavoro sommerso ha prodotto risultati importanti anche nel settore dell’edilizia. É stata infatti sospesa l’attività di un cantiere in un appalto pubblico e comminata una sanzione per complessivi 18 mila euro per la presenza di due lavoratori “in nero”.
Sempre tra aprile e i primi dieci giorni di maggio gli ispettori hanno poi scoperto nove lavoratrici in nero e tre dipendenti irregolari in un’impresa che gestisce due asili, nei cui confronti sono poi scattate sanzioni per 62 mila euro, e altri dieci lavoratori privi di ogni tutela in un’attività di “promoter di telefonia” sanzionata per un totale di 60.400 euro.