18 Febbraio 2018
05:16
Evento a Novi per la chiusura della mostra “Bike Passion”
NOVI LIGURE – Per la chiusura della mostra “Bike Passion. Dagli Album Campari una storia a due ruote” di Galleria Campari, a cura di Marina Mojana e Fabrizio Confalonieri, domenica 18 febbraio al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure è in programma un finissage con una nuova visita guidata e a seguire un cocktail creato dal barman Christopher Rovella capace di coniugare “ciclismo” e “Campari”, il tutto accompagnato da finger food gourmet realizzati da Gabriele Ancarani della Pasticceria la Pieve di Novi Ligure.
Il finissage, in programma dalle ore 18,30 alle ore 20.00, prevede ingresso al museo, visita guidata in mostra, dove sarà allestito lo spazio in cui il barman Christopher Rovella (che è stato selezionato da Italia a Tavola per concorrere al “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e dell’accoglienza”) creerà e raccontera’ come nasce il cocktail “Milano Sanremo” il tutto accompagnato da finger food. Tre le possibili scelte Aperitivo Gourmet (16 euro a persona), Smart (8 euro a persona) e Family (2 adulti e un bambino 35 euro) da prenotare via WhatsApp o sms allo +39 335 539 2548.
Bike Passion. Dagli Album Campari una storia a due ruote riconferma così il suo valore documentaristico e la sua capacità di conciliare diversi ambiti dell’eccellenze del made in italy, coniugando storia e passione sportiva. Nella terra che ha dato i natali ai Campioni del ciclismo entrati nella leggenda, Costante Girardengo e Fausto Coppi, il Museo dei Campionissimi custodisce, nello spazio museale più grande d’Europa, le biciclette che hanno scritto pagine memorabili dello sport e memorabilia che raccontano le imprese e la vita di uomini eroici.
La mostra arrivata al Museo grazie alla sinergia tra Galleria Campari e il Comune di Novi Ligure e offre la possibilità di addentrarsi in un capitolo affascinante della storia di Campari, brand testimone dei cambiamenti di costume del nostro Paese. Bike Passion racconta, come in un diario di viaggio, la profonda passione sportiva per alcune delle corse ciclistiche più celebri d’Europa.
Il percorso espostivo prende avvio da una trentina di fotografie d’epoca custodite negli album degli Archivi Campari. Le immagini ripercorrono l’arco temporale dagli anni Trenta agli anni Sessanta, in cui il marchio Campari ha seguito i ciclisti del calibro di Coppi, Girardengo, Cinelli, Moser, Anquetil, Baldini, Gaul, Magni, nelle ventuno tappe del Giro d’Italia, nelle tappe del Giro dei Tre Mari e in quelle del Gran Premio di Lugano, diventando, da sponsor delle manifestazioni, vero e proprio compagno delle imprese di una delle discipline sportive più onorate al mondo. Alle fotografie d’epoca, si affiancano le grafiche pubblicitarie originali, firmate da Franz Marangolo*(1912-1995) e da altri autori degli anni Cinquanta e Sessanta, che propongono una storia fatta di brillanti intuizioni e di strategie comunicative d’avanguardia. Il fil rouge è sempre l’immagine della bicicletta, contestualizzata nella vita quotidiana e rappresentata anche con raffinate silhouette, nelle sorprendenti otto tavole originali di Ugo Mochi** (1889-1977) che – da massimo esponente dell’arte delle Shadows in Outline – si divertì a illustrare l’evoluzione del mezzo di trasporto più innovativo e popolare del Novecento:
La mostra volge uno sguardo complice anche al grande passato di questo mezzo, ed è arricchita da un esemplare storico della collezione del Museo che permetterà al visitatore di immergersi ancor più in profondità nella dimensione e nell’evoluzione della bicicletta.
Il viaggio approda infine nel presente dando vita a un dialogo con la contemporaneità, grazie alla collaborazione tra Galleria Campari e Antonio Colombo, collezionista d’arte e Presidente di Cinelli, azienda leader nell’universo delle due ruote e del design ciclistico. Arricchiscono l’esposizione nove biciclette d’artista firmate da designer di fama internazionale: Alchymia, Alberto Biagetti, Sergio Calatroni, Death Spray, Barnaba Fornasetti, Stevie Gee, Max Lamb, Barry McGee, Alessandro Mendini.
Una sezione del percorso espositivo sarà dedicata al mito della bicicletta nel cinema (in collaborazione con MIC- Museo Interattivo del Cinema di Milano) e nella letteratura. Sarà quindi possibile scoprirla e riscoprirla non come un semplice mezzo di trasporto ma come un veicolo mutante che racchiude in sé dinamicità e arte, tecnologia e creatività.
La mostra esprime molto bene la duplice vitalità di Campari, realtà con una grande storia che si muove da sempre all’insegna dell’innovazione e della sperimentazione. La “bicicletta” raccontata in questa mostra rappresenta un pezzo di storia del nostro Paese e ben si inserisce in un luogo come il Museo dei Campionissimi in cui le “due ruote” sono elevate a monumento di fede sportiva e a rappresentazione della creatività e dell’ingegno italiani. Tale universo si sposa con l’arte e il design, coniugando la dimensione sportiva e di mezzo di locomozione, con il suo immaginario di forma, pensiero e sogno.
Bike Passion racconta la dinamicità e la versatilità di un marchio la cui storia si intreccia in modo trasversale con la cultura, le arti e l’alto artigianato, e che costituisce uno dei segreti della dolce vita italiana.