Autore Redazione
mercoledì
11 Novembre 2015
16:07
Condividi
Eventi - Novi Ligure

Parte la stagione di Novi con L’Avaro di Moliere

Parte la stagione di Novi con L’Avaro di Moliere

 

NOVI LIGURE – Prende il via la nuova stagione teatrale al “Giacometti” di Novi Ligure, che vede ben sette spettacoli in cartellone. Si inizia stasera, giovedì 12 novembre,  con un classico di Molière, “L’Avaro”, una produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale con la regia di Jurij Ferrini. La traduzione e l’adattamento sono di Sara Prencipe.

Insieme a Tartufo, Il malato immaginario e Il borghese gentiluomo, L’avaro è una delle grandi commedie di Molière, una delle più note, celebrate, rivisitate a partire dal 9 settembre 1668, data del debutto al Théâtre du Palais-Royal a Parigi. Una commedia amara, costruita attraverso numerosissime fonti e contaminazioni, non solo sociali, ma anche letterarie. Meccanismo compiuto e spassoso, animato da alcuni tra i temi più tradizionali del teatro comico, L’avaro è terreno fertile per la rilettura dell’interprete e regista. Dopo il successo di Cyrano de Bergerac, Jurij Ferrini affronta un altro testo fondamentale del teatro: «Io penso che se abbiamo perso la capacità di far ridere con le grandi commedie classiche, dotate di ingranaggi comici perfetti, capaci di sostenere una trama portante e svelare personaggi eternamente attuali, se non sappiamo più far divertire davvero il pubblico con questi personaggi straordinari, con il loro linguaggio, con le loro debolezze e passioni sfrenate, significa che qualche problemino lo abbiamo noi teatranti e non il pubblico. Ecco perché è appassionante la sfida di tornare a far ridere il pubblico con la complessità umana dei protagonisti di un testo come L’avaro. La caratteristica dei classici è proprio quella di attraversare le epoche della storia e rimanere integri anche dopo enormi cambiamenti sociali. Purtroppo non vedo nulla di antiquato in un uomo così ossessionato dal possesso da togliere ogni prospettiva di felicità alla sua stessa prole, da diventare addirittura usuraio ai danni di suo figlio. Arpagone è un vecchio che per egoismo condanna all’infelicità una generazione di giovani, mentre loro tentano in ogni modo di aggirare la sua prepotenza. Guardandomi intorno, osservando il mio paese, i suoi potenti e i suoi sudditi… vedo in tutto questo qualcosa di estremamente familiare». Nella sua carriera di attore e regista Ferrini ha saputo destreggiarsi tra autori antichi e moderni, spogliando puntualmente degli orpelli ogni messinscena, per restituire i testi nella loro scarna e pungente nudità.

Info biglietti: 0143-76246.

In occasione dell’apertura della stagione teatrale alle ore 18 è previsto un incontro con l’attore regista Jurij Ferrini al Caffè del Teatro di via Girardengo. Con Cecilia Bergaglio, Assessore alla Cultura, e Davide Sannia

Condividi