Autore Redazione
giovedì
2 Novembre 2023
22:07
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Eventi - Mostre - Novi Ligure

Dal 4 novembre al 22 dicembre alla Soms di Novi la mostra di Alberto Helios Gagliardo per le donne di pace

Dal 4 novembre al 22 dicembre alla Soms di Novi la mostra di Alberto Helios Gagliardo per le donne di pace

NOVI LIGURE – Questo sabato 4 novembre alle 12 alla Soms di Novi Ligure sarà inaugurata la mostra “Non Uccidere – Alberto H. Gagliardo – Non fate ad altri quello che non vorreste fosse fatto a voi” a cura di Zonta Club Alessandria in collaborazione con il Comune di Novi Ligure e la SOMS che la ospiterà fino al 22 dicembre, in via Cavanna 12, nella Sala Solid Live della SOMS. Orari di apertura dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 18.30. Nei giorni festivi occorre prenotare contattando la SOMS all’indirizzo mail somsnovi@hotmail.com

“Mai come in questo momento c’è bisogno di parlare di pace” afferma la presidente di Zonta Club Alessandria, Simonetta Bisio che ringrazia il Sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere per la collaborazione e la SOMS per l’immediata disponibilità all’ospitalità, nonché la Biblioteca Civica di Novi Ligure per il supporto offerto nell’allestimento.

La mostra, dono della Galleria Il Vicolo di Genova, è a disposizione di tutti i Comuni della provincia di Alessandria che vogliano promuovere la pace attraverso le immagini di una guerra lontana, la prima Guerra Mondiale, una “inutile strage” che in forme diverse si ripete nella brutalità delle azioni di cui sono vittime migliaia di civili inermi nei nuovi conflitti in atto e tra queste le donne, barbaramente uccise, violentate. Per questo la mostra rientra a pieno titolo anche nella campagna Zonta Says No To Violence Against Women.

Alberto Helios Gagliardo (Genova: 1893 – 1987) fu pittore e incisore. La sua attività nei due ambiti fu sempre, ovviamente, interconnessa, tanto è vero che a volte trattò lo stesso tema o soggetto sia in opere pittoriche che incisorie. Per la sesta volta, Zonta Club Alessandria espone la mostra dell’artista genovese che nel periodo 1925 -1940 realizzò 19 acqueforti con tema la guerra per diffondere nel mondo un forte invito alla pace, “a non fare ad altri quello che non vorreste fosse fatto a voi”: ecco il legame con Zonta. Il codice d’onore del più antico Club di Servizio Femminile ( l’8 novembre festeggerà ilsuo 104° anniversario di fondazione) ha proprio questo precetto tra i suoi fondamenti. Il codice d’onore è del 1921 e mette in evidenza come le Zontiane siano professioniste, protagoniste della società e del mondo economico in cui vivono ma anche promotrici di pace.

Le ragioni che rendono così cariche d’interesse le 19 lastre dell’artista e che di conseguenza ne giustificano, anche a distanza di quasi 90 anni, l’esposizione sono duplici e cioè di natura storico-ideologica ed estetica. E’ subito evidente il loro fermo carattere di condanna della violenza bellica. E’ difficile ricordare qualcosa di così drastico, di così deciso nel segno e nel giudizio. In Italia, forse solo i grandi disegni di Carpi sulla tragica ritirata dell’esercito serbo in Albania possono reggere il confronto. Ma in Gagliardo la definizione dell’immagine è più netta e tagliente, l’ispirazione è meno patetica. Per taluni aspetti il rimando che viene più spontaneo è quello a Otto Dix che incideva i suoi cinquanta zinchi sugli orrori della guerra ’14-’18 pressappoco nello stesso periodo in cui Gagliardo stava per incidere i suoi. Dalle immagini di Gagliardo, come in Dix, esulano i commenti pietistici dei fatti. Le sue immagini hanno margini duri, risentiti che sigillano spietatamente la forma, dandole perentorietà, esemplare energia. A volerle collocare dentro il gioco delle tendenze, si potrebbe vederle in uno spazio intermedio tra espressionismo e Nuova oggettività.

“Il tema della prima guerra mondiale non aveva avuto tempo di risolversi che già il secondo conflitto esplodeva più atroce” ha sottolineato Nadia Biancato, Chair del Comitato Historian del Distretto 30 di Zonta International e curatrice della mostraGagliardo continua nella sua opera rivelando quanto profondi fossero i motivi del suo dissenso nei confronti della prevaricazione sull’uomo. Ed è appunto in tale dissenso che attinge la forza di persuasione queste sue immagini, superando le stesse dolenti e drammatiche “occasioni” che le hanno dettate. Nei giorni di sgomento in cui viviamo, con gli echi quotidiani di un conflitto in Ucraina che sembra non fare più notizia, mentre l’Europa è invasa di profughi e la nuova guerra Israelo-Palestinese ci racconta atrocità indicibili di cui sono vittime civili indifesi, queste immagini ci appaiono come la testimonianza del giudizio generale e immutabile che vuole la violenza fuori dai confini della nostra storia. Lo Zonta ha tra le sue finalità l’empowerment femminile che significa progresso per la società tutta. Le donne sono state e saranno sempre fondamentali in ogni processo di ricostruzione ma anche e soprattutto nel mantenimento della pace tra i popoli. La mostra è un’occasione per ribadire il nostro no alla guerra, il nostro si al rispetto dei diritti umani, al rispetto delle idee e delle differenze altrui sempre e a maggior ragione nel giorno in cui si celebra l’Unità Nazionale“.

Sarà proprio Nadia Biancato a guidare la visita per le scuole che vorranno vedere l’esposizione. Si può prenotare chiamando il 339/8512631. 

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