La dinamica malata della sopraffazione. Recensione di “Under” a I Crepuscoli

CASALE MONFERRATO – “Sto cercando di fare quello che è meglio per te”

Una frase apparentemente amorevole trasposta in un contesto di prigionia e di convivenza forzata, in un gioco di parti e di potere.

“Under”, della compagnia Grandi Manovre di Forlì,  per la regia di Loretta Giovannetti, in scena venerdì 29 e sabato 30 gennaio, presso l’Auditorium Santa Chiara a Casale, è il primo spettacolo del 2016 in concorso al Festival Nazionale Teatrale i Crepuscoli.

Protagonisti un uomo ed una donna in un bunker antiatomico, il giorno dopo un attentato. Mike (Massimo Biondi) è insicuro, impacciato e debole, Amy (Francesca Fantini)  è bella e vincente. Il rapporto di potere tra i due si capovolge e svela psicosi e violenza, in un vortice dialettico che diventa lotta e scontro fisico.

Il taglio registico è spietato e non risparmia particolari. Nella prevaricazione ogni bassezza è permessa. Lui sfoga le sue frustrazioni mentali con angherie da aguzzino, mentre lei, da sprezzante, si fa vittima, per tornare, ad un tratto, carnefice.

Il ritmo è ansiogeno e i dialoghi rivelano aspetti caratteriali sinistri. Ad ogni scambio di battute la tensione sale e raggiunge vertici altissimi, come la follia di un rapporto di amore unilaterale e malato, dominato dalla sete di possesso. La violenza è vera, la paura tangibile e la cattività diventa una tortura. Nulla è lasciato all’approssimazione, ma tutto accade veramente nel più reale e cruento dei modi.

Francesca Fantini esprime disprezzo e terrore, Massimo Biondi crea un crescendo che passa dall’inettitudine caratteriale alla compulsione psicotica.

Un’ottima prova per entrambi per un testo e un’impostazione drammaturgica dal ritmo perfetto che inchiodano lo spettatore sino ad un finale che non pacifica, ma apre nuove inquietudini.

Assolutamente da vedere.

Nicoletta Cavanna