17 Luglio 2017
02:00
The Beautiful Trail, una retrospettiva su Pietro Pit Piccinelli
CASALE MONFERRATO – Inizierà al castello del Monferrato il 21 luglio The Beautiful Trail – Il meraviglioso cammino, attesissima mostra retrospettiva per il centenario della nascita di Pietro Pit Piccinelli, noto artista, antropologo e viaggiatore che ha attraversato tutto il Novecento, cultore e punto di riferimento della cultura amerindiana in Italia.
La mostra, inserita nel progetto Arte in Pratica in Monferrato, è un racconto a ritroso per immagini, scritti e documenti dedicati alla figura di Piccinelli, che scelse il Monferrato come campo base per i suoi innumerevoli viaggi in Centro e Sud America.
L’esposizione è organizzata dal Comune di Casale Monferrato in collaborazione con la Consulta per la Cultura e ha il patrocinio del Comune di Ottiglio. The Beautiful Trail è curata da Bona Tolotti, artista e compagna di Pit Piccinelli, con la collaborazione di Matteo Barbieri che da alcuni anni segue i lavori di archiviazione e catalogazione delle opere e della documentazione lasciata dall’artista.
Commenta l’assessora alla Cultura Daria Carmi: «La rassegna Arte in Pratica in Monferrato continua e non smette di stupirci. Le opere di Pit Piccinelli sono raccolte con sguardo critico ma anche amoroso e compongono una grande mostra che, finalmente, celebra la figura dell’artista viaggiatore anche a Casale Monferrato, luogo da lui scelto per vivere, dove in molte case private troviamo suoi lavori a testimoniare la relazione profonda con questo territorio. Una relazione che si fa esotica quando è il punto di partenza per guardare l’altrove. I viaggi sono per l’artista sempre formativi, conoscitivi, un mezzo per osservare, fotografare con gli occhi e con le mani, restituire colori e forme ma anche odori, suoni ed emozioni. A cent’anni dalla sua nascita questa retrospettiva è un omaggio all’artista ma anche e soprattutto un momento di riflessione e studio sul lavoro di un cittadino del mondo che ha vissuto, e amato, il Monferrato».
La mostra non vuole essere soltanto una retrospettiva dedicata al percorso artistico di Piccinelli ma una testimonianza reale per far conoscere a tutto tondo The Beautiful Trail, attraverso opere, documenti, mappe, fotografie, contributi di artisti e conoscenti che sono entrati in contatto con lui. Tutto questo è il meraviglioso cammino di un ricercatore che ha dedicato buona parte della sua vita allo studio e alla rappresentazione della cultura degli amerindiani delle Tre Americhe, dal nord del Canada al sud della Terra del Fuoco.
Michele Weiss ha detto di Piccinelli: «Pit Piccinelli è un unicum nel suo genere, almeno in Italia: ovvero un pittore-etnologo di fama internazionale che ha consacrato la sua arte, la sua attività allo studio di diverse società indigene dell’America del Nord, Centrale e del Sud, a cavallo degli anni 50-80 del secolo scorso, con cui ha condiviso stile di vita e valori (difesa della terra, delle radici, della cultura, delle tradizioni, dell’arte/artigianato tante per citarne qualcuno) passando lunghi periodi insieme a loro, intessendo legami ed amicizie profonde durate fino alla sua scomparsa. Lontano da accademismi di sorta, Pit è stato un pittore con uno stile profondamente originale, inoltre meticolosissimo nello scrivere, catalogare e prendere appunti e schizzi sulla vita quotidiana degli Indios: quaderni che sono ancora custoditi nella casa della Prera di Ottiglio, dove ha vissuto dal 1970, insieme ad una ricca biblioteca di antropologia-etnologia e a tutta una serie di cimeli dei suoi viaggi (per lo più manufatti indios), fino al 2002, anno della sua scomparsa. Insieme ai suoi quadri, disegni e appunti, Pit ha raccolto materiali preziosissimi relativi a oltre una decina di popolazioni Indios (tra cui: Jivaros, Mosetenes, Chimanes, Ayoreos, TupiGuarani, Tukano, Yanomami, Xavantes, Karajas e altre ancora) oggi scomparse o quasi del tutto assimilate, divenendo un profondo conoscitore di fenomeni quali la cultura sciamanica così come degli altri riti, usi e costumi locali e, in parte degli idiomi».
Il percorso si snoda attraverso otto “blocchi” a temi isolati e dedicati alle tappe salienti della vita dell’artista: la formazione, dove ha vissuto, le mostre, i viaggi e il suo arrivo nel Monferrato. Completa il percorso un’area dedicata ad alcune videoproiezioni, tra cui una breve intervista a Pit del 1985, in cui descrive i dettagli dei suoi viaggi attraverso disegni dal vivo e un interessante contributo di Ezio Gribaudo, noto artista torinese, che in una sua recente intervista racconta del suo incontro con Piccinelli quando fondarono il gruppo d’artisti “Arteborgopo” nella Torino scoppiettante degli anni Sessanta.
Arricchiscono la presentazione l’intenso scritto di Pietro Gallo, noto storico casalese, fine conoscitore e amico personale dell’artista e una documentata testimonianza di Roberto Coaloa, giornalista, storico e scrittore casalese, legato a Pit da una breve ma profonda amicizia. Piergiorgio Panelli, artista, critico, e presidente della Consulta della Cultura del Comune di Casale Monferrato, curerà l’approccio al percorso artistico di Piccinelli.
L’esposizione sarà visitabile gratuitamente il sabato e la domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 dal 21 luglio al 24 settembre.
La mostra si potrà visitare anche durante la settimana su prenotazione, con almeno due giorni di preavviso.
Per info e prenotazioni tel. 0142 444330.