Autore Redazione
mercoledì
27 Settembre 2017
05:00
Condividi
Politica - Alessandria

Non una di meno giovedì in Piazzetta per la libertà di scelta

L’iniziativa del 28 settembre in Piazzetta della Lega ad Alessandria vuole ricordare ai cittadini “che la violenza che le donne subiscono per strada, tra le mura domestiche, sui luoghi di lavoro non è diversa da quella che le limita nella loro libertà di scelta. Anche quando si tratta di scegliere se essere o non essere madri”
Non una di meno giovedì in Piazzetta per la libertà di scelta

ALESSANDRIA – Non Una di Meno giovedì 28 settembre sarà in Piazzetta della Lega dalle 18 per chiedere il riconoscimento della Giornata per il diritto all’aborto legale e sicuro.

Un’altra tappa del percorso che ha portato Non Una di Meno a condividere importanti momenti con i cittadini e le cittadine della provincia, con le assemblee pubbliche, la grande manifestazione dell’8 marzo e la raccolta firme in favore del Centro Antiviolenza Me.dea.

In Italia il diritto delle donne a interrompere volontariamente la gravidanza, entro i 90 giorni, è garantito dall’articolo 4 delle legge 194 dal 1978. Negli ospedali italiani dai dati del Ministero della Salute, oltre il 70% dei ginecologi e delle ginecologhe risulta essere obiettore di coscienza, senza contare la percentuale di infermieri e anestesisti che rifiutano di praticare l’IVG.

Il sistema sanitario pubblico, come spiegato da Non Una di Meno “non è in grado di garantire il servizio senza costringere la donna che ne fa richiesta a un pellegrinaggio da una struttura all’altra alla ricerca di un medico non obiettore”.

“I medici hanno deliberatamente scelto la propria professione consapevoli di ciò che comportava. O forse no? – ha sottolineato l’associazione – In effetti, va detto che le università italiane non obbligano i futuri medici a frequentare le lezioni in cui viene insegnata la procedura per l’IVG e che dichiararsi non obiettore rappresenta spesso un ostacolo alla carriera.

Il Ministero della Salute, inoltre, non tiene conto dell’impressionante numero di donne che scelgono l’aborto clandestino mettendo in pericolo la propria salute quando non la vita stessa. Quelle costrette a ricorrere a cure mediche in seguito ad un aborto non legale rischiano di essere condannate a pagare da un minimo di 5mila ad un massimo di 10mila euro di multa.

Crediamo che le sanzioni non siano certo la strada da percorrere per ridurre significativamente il numero di aborti clandestini. Chiediamo, piuttosto, reale accessibilità all’aborto farmacologico La pillola del giorno dopo viene usata solo dal 15% delle donne, dando origine alla percentuale più bassa d’Europa”.

L’obiettivo di Non Una di Meno verte sulla tutela del diritto alla salute delle donne con la prevenzione, senza misure punitive come le sanzioni. I servizi minimi richiesti riguardano una gratuità dei metodi contraccettivi e un ampliamento della rete dei consultori, intesi come spazi aperti per il confronto.

“Non vogliamo più ascoltare storie di donne umiliate e colpevolizzate sulla base delle loro scelte e non siamo più disposte ad accettare che l’obiezione di coscienza limiti la piena attuazione della legge 194.
Non abbiamo intenzione di stare a guardare le nuove generazioni crescere in un Paese in cui il sesso e l’aborto siano ancora argomenti tabù”
ha concluso Non Una di Meno.

L’iniziativa del 28 settembre si svolgerà in Piazzetta della Lega ad Alessandria, quindi nel cuore del capoluogo, per ricordare a tutti i cittadini “che la violenza di genere non è una questione privata, ma una questione pubblica e culturale che si manifesta nelle più svariate forme”.

Nelle ultime settimane – ha concluso Non una di meno –  a causa dei tragici fatti di cronaca che hanno acceso l’opinione pubblica e che hanno visto le donne vittime ancora una volta di violenze, abusi e femminicidi, ci siamo sentite dire che un po’ è colpa nostra, ci hanno spiegato che ci sono situazioni in cui dobbiamo avere paura, hanno cercato di indirizzare la nostra indignazione nel verso che faceva loro più comodo.

Il 28 settembre, anche ad Alessandria, saremo ancora marea, rifiutando ogni tipo di strumentalizzazione della violenza sulle donne e con la precisa intenzione di ribadire che possiamo e vogliamo riappropriarci delle strade senza l’applicazione di politiche securitarie che ci vorrebbero fuori di casa solo sotto l’occhio vigile e paterno” di qualcuno.

Torneremo in piazza perchè la violenza di genere non è una questione privata, ma una questione pubblica e culturale che si manifesta nelle più svariate forme.

La violenza che le donne subiscono per strada, tra le mura domestiche, sui luoghi di lavoro non è diversa da quella che le limita nella loro libertà di scelta. Anche quando si tratta di scegliere se essere o non essere madri”.

Per ulteriori dettagli sull’evento di giovedì 28 settembre potete visitare la pagina Facebook di Non una di meno .

Condividi