Autore Redazione
martedì
17 Febbraio 2015
15:25
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Politica - Casale Monferrato

L’Unicom di Casale sfida in un incontro pubblico il sindaco Titti Palazzetti

L’Unicom di Casale sfida in un incontro pubblico il sindaco Titti Palazzetti

CASALE MONFERRATO – L’Unicom di Casale Monferrato, l’unione commercianti casalesi, ha lanciato una sfida aperta al sindaco, Titti Palazzetti. Vuole un incontro pubblico con il primo cittadino per affrontare il tema dei nuovi insediamenti commerciali. L’associazione in un comunicato ha rammentato al primo cittadino che le promesse vanno mantenute. In campagna elettorale, ha spiegato Unicom, erano stati garantiti diversi interventi e una politica a tutela del piccolo commercio. Promesse che secondo l’associazione sono decadute dopo pochi mesi. Di seguito il comunicato di Unicom:

“L’Unione Commercianti Casalesi, aderente a Confcommercio, vuole manifestare il proprio disappunto al Sindaco, alla Giunta e alla popolazione per il mancato mantenimento delle promesse che erano state la base dell’incontro avvenuto tra Unicom e i due candidati sindaco prima delle elezioni comunali.
In quella sede, l’attuale Sindaco Titti Palazzetti, per quanto riguarda i capannoni dismessi in area industriale, si era impegnata pubblicamente a mantenere l’area produttiva e a sostenere una riqualificazione attraverso i fondi europei.
Per il Mercato Ortofrutticolo di piazza Venezia, si era impegnata a riqualificare l’area, con area verde, parcheggi, spostando la strada a ridosso della ferrovia, ampliando l’area a beneficio della parte finale di via Lanza.
Queste in sintesi le premesse con le quali il candidato sindaco aveva chiesto l’appoggio dell’Unione Commercianti Casalesi, e grazie alle quali ha ottenuto l’appoggio richiesto per la sua elezione.
Con sgomento si apprende la decisione della Giunta di dare il via libera a cinque nuovi insediamenti commerciali, che dovrebbero ” arginare la situazione di capannoni industriali dismessi e quindi recuperare zone degradate, con il vantaggio che, nel momento in cui sorgessero insediamenti, i promotori dovrebbero intervenire su viabilità, aree verdi, parcheggi e piantumazione alberi a loro spese”.
Ci chiediamo quale sia stata la necessità di approvare in gran fretta, una delibera su di un argomento così delicato e importante che avrebbe dovuto essere studiato, valutato e mediato con le associazioni di categoria. La celerità nell’approvazione , si scontra con l’abitudine ormai consueta di vedere come certe decisioni, di gran lunga più urgenti e importanti, richiedano al contrario travagli di mesi , se non di anni.
Sorge quindi la perplessità sulle vere motivazioni che hanno spinto l’attuale giunta ad approvare una delibera che tutto può fare se non peggiorare lo stato attuale del commercio casalese.
La grande distribuzione non è un arricchimento per la città, al contrario impoverisce e soffoca le attività commerciali che garantiscono 3000 posti di lavoro e continuità sociale, facendo gli interessi della città. I grossi investitori ragionano nell’ottica del massimo profitto, indipendentemente da ciò che può essere più utile per il mercato cittadino.
Perché non adire le associazioni di categoria? Perché non adottare misure di recupero senza modificare la destinazione da industriale a commerciale? Quali e di chi sono gli interessi che così si vogliono tutelare? Quale sarà la rivalutazione economica di quei capannoni dismessi, ora che sono divenuti commerciali?
L’unione commercianti casalesi, pretende un incontro pubblico in cui coloro che hanno sostenuto e approvato la delibera si confrontino spiegando le vere motivazioni poste alle base di tale decisione e assicurino interventi, con la stessa celerità, rivolti a sostenere il commercio casalese, l’unico che abbia vero interesse a reinvestire i propri profitti sul territorio e a garantire un indotto capace di generare ricchezza.”

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