“Giusto radere al suolo i campi rom”. Il consigliere leghista Sarti concorda con Salvini

ALESSANDRIA – Radere al suolo i campi rom. Una frase che ha destato clamore e polemiche quella pronunciata ieri mattina in televisione dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Ma se, ad esempio, la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha bollato l’uscita del leader del Carroccio come “inquietante propaganda“, il consigliere comunale alessandrino della Lega, Roberto Sarti, ha concordato su tutta la linea con Salvini. Secondo Sarti occorre infatti dare una “sistemazione dignitosa a un essere umano per chi vive in contesti difficili dal punto di vista delle condizioni igieniche, un luogo diventato anche ricettacolo di furti e scippi. E’ necessario – secondo il capogruppo leghista di Palazzo Rosso – adeguarsi alla situazione europea, visto che l’Italia è l’unico paese con i campi rom.”

Proprio a proposito di lotta alla criminalità, nel contesto alessandrino, lo stesso consigliere Sarti ha presentato un ordine del giorno riguardo il progetto “Mille occhi sulla città”, auspicando che anche Alessandria adotti questo protocollo di intesa tra Ministero dell’ interno, ANCI e le Associazioni Rappresentative degli Istituti di Vigilanza privata per un miglior monitoraggio del territorio. “L’obiettivo del Protocollo è quello di sviluppare un sistema volto ad integrare le iniziative pubbliche e private nel’ ambito della sussidiarietà e complementarietà, sulla collaborazione informativa tra istituti di vigilanza, organi di polizia e di polizia locale per il monitoraggio delle situazioni di interesse per la sicurezza pubblica e la sicurezza urbana, secondo criteri operativi volti a potenziare il controllo del territorio, nonché l’efficacia dell’ attività della vigilanza privata. Se veramente questa Amministrazione ha a cuore la città, il Sindaco si faccia promotore preso la Prefettura per dar corso a questo importante progetto, peraltro a costo zero per le casse del Comune” ha concluso Sarti. 

Intanto per approfondire il tema proponiamo questo bell’articolo tratto dall’Internazionale: si legga QUI.