Autore Redazione
giovedì
4 Giugno 2015
16:42
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Politica - Casale Monferrato

Le polemiche politiche dopo lo scivolone della maggioranza a Casale

Le polemiche politiche dopo lo scivolone della maggioranza a Casale

CASALE MONFERRATO – Un’altra seduta del consiglio comunale animata a Casale Monferrato. Mercoledì il Partito Democratico si è incartato su una normale inversione dell’ordine del giorno. Il Presidente del Consiglio, Davide Sandalo, ha suggerito il cambio invitando ad anteporre la discussione del regolamento sulle sale giochi, vista la presenza dei rappresentanti di Libera in aula, insieme all’anticipo della delibera relativa alla ciclovia di San Germano. Il capogruppo del Pd, Enzo Piccaluga, ha subito richiesto una sospensione per una riunione di maggioranza, terminata con l’annuncio della contrarietà all’inversione degli ordini del giorno. Nicola Sirchia (Forza Italia) ha subito intuito le difficoltà del Partito Democratico e, a nome della minoranza, ha ribadito la richiesta di inversione, facendo venire a galla le difficoltà nel principale partito di maggioranza. Il voto ha infatti portato a galla il voto contrario di Piccaluga, lasciato però da solo. Giuseppe Bargero e Rita Schipani del Pd e due degli altri gruppi di maggioranza infatti si sono astenuti, mentre la minoranza ha infilato la vittoria, votando a favore. Fin qui l’aspetto tecnico che secondo la minoranza però nasconde la consueta bagarre.
Secondo il sindaco Titti Palazzetti tuttavia non sarebbe successo “niente, solo una piccola incomprensione. Io ho chiesto l’inversione dell’ordine del giorno senza avvisare i consiglieri e loro si sono trovati colti di sorpresa. Ci sono consiglieri e un sindaco nuovi che magari sono poco esperti della mediazione politica e che quindi producono errori involontari“. Il sindaco ha quindi teso a minimizzare e alla precisa domanda se il Pd sia coeso ha replicato: “certo che lo è, come in tutta Italia. È un partito in fermento con una dialettica all’interno molto vispa e questo capita anche a Casale Monferrato. Sono dialettiche interne che comunque non hanno nulla a che fare con la fiducia al sindaco e la giunta“.

Su quanto accaduto mercoledì Piccaluga si è detto stupito “il problema non era cambiare l’ordine del giorno, ma il riportare in commissione un progetto della Provincia. Mi sa che qualcuno nel Pd non ha capito questo aspetto, sindaco compreso. Il punto non è l’inversione dell’ordine del giorno ma quello che c’è dietro. La maggioranza scricchiola, è inutile star lì.”

La minoranza naturalmente ha subito sottolineato l’ennesimo scivolone. L’ex sindaco Giorgio Demezzi ha sottolineato il senso di responsabilità della minoranza: “abbiamo ritenuto opportuno rimanere in consiglio e approvare il regolamento delle sale gioco, rispettando anche i ragazzi di Libera, peraltro una cosa che io ho portato avanti anche con il mio lavoro. Anche mercoledì sera però ci sono state sorprese e non credo che la città si stia divertendo nel vedere queste scene all’interno del Pd. È evidente lo strappo all’interno di quel partito. Amministrare una città come Casale non è semplice, se poi si aggiungono queste polemiche allora la situazione diviene ancora più difficile. Credo che le discussioni di mercoledì siano nate per delle ripicche nei confronti dell’assessore all’ambiente Luca Gioanola che prima era da una parte e adesso è rientrato nel Pd. Sono cose che faccio fatica a capire perché sono un tecnico e davanti a queste situazioni credo che la città si interroghi”.

Il consigliere Nicola Sirchia, autore della brillante tattica politica che ha scoperchiato il vaso di Pandora, ha quindi affondato l’attacco: “ancora una volta mercoledì Giorgio Demezzi ha fatto il sindaco supplente e ancora una volta le proposte costruttive sono arrivate dalla minoranza. Grazie a noi è passato un importante regolamento contro il gioco d’azzardo, iniziativa sulla quale tutta l’amministrazione Demezzi si era molto impegnata. Adesso probabilmente entreranno in azione i pompieri e questa maggioranza andrà avanti comunque, sebbene rabberciata, perché il collante delle poltrone molte volte è più importante dell’interesse della città. Peccato che sia proprio la città a rimetterci”.

Fabrizio Laddago

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