9 Luglio 2021
08:55
Il Ddl sul gioco d’azzardo è legge. L’opposizione attacca: “Assist alla criminalità organizzata”
PIEMONTE – Il ddl di contrasto al gioco d’azzardo patologico è legge. Il via libera è arrivato ieri, giovedì 9 luglio 2021, dall’aula del Consiglio regionale del Piemonte con il voto favorevole di Lega e Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia ha garantito la presenza.
Diverse le novità introdotte rispetto alla normativa approvata nel 2016: cambia il cosiddetto ‘distanziometro’, sarà vietata l’attività di sale da gioco, sale scommesse e spazi per il gioco, e anche
l’installazione di nuovi apparecchi, a una distanza inferiore ai 300 metri da luoghi sensibili (scuole, università, sportelli bancomat, compro oro e altri) nei comuni sotto i 5000 abitanti come da
precedente legge, ridotta da 500 a 400 metri per quelli con più di 5000 abitanti. Gli esercizi che hanno dismesso gli apparecchi dopo l’entrata in vigore della legge del 2016, possono rivolgere istanza di reinstallazione, anche se intervenuti cambi di titolarità, senza che ciò sia equiparato a nuova installazione, purché non si superi il tetto massimo esistente a maggio 2016.
L’approvazione è arrivata dopo numerose sedute di Aula e decine di ore di discussione, Alcune delle disposizioni erano presenti nel 2016. In particolare, vengono definite le fasce orarie da
rispettare tassativamente: sale da gioco e sale scommesse dovranno interrompere le attività dalle 2 alle 10, gli spazi gioco per dieci ore giornaliere complessive, di cui otto ore consecutive nella fascia dalle 24 alle 8 e due ore nella fascia di uscita dalle scuole dalle 13 alle 15.
Tra le novità, in caso di nuove aperture (a cui sono equiparati l’installazione di nuovi apparecchi e il trasferimento in altro locale), non potranno essere posizionate slot nei locali di dimensione inferiore ai 25 mq, se ne potrà installare una in quelli tra 25 e 50 mq, e massimo due in quelli superiori a 50 mq. La Regione Piemonte, si specifica all’articolo 10, considera l’assenza di apparecchi da gioco come elemento preferenziale per la concessione di patrocini, finanziamenti e benefici economici. Rafforzati gli interventi di prevenzione sul gioco patologico, con una particolare attenzione a giovani e studenti. I minori di 18 anni non potranno accedere a sale gioco e sale bingo in cui sono installati i video terminali e sarà vietato l’uso di apparecchi per il gioco. Il titolare sarà tenuto a identificare i minori chiedendo il documento di identità e l’uso delle slot sarà attivabile tramite codice fiscale o tessera sanitaria.
Le scuole primarie e secondarie predisporranno iniziative didattiche sui rischi del gioco, mentre in tutte le scuole, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, sono previste lezioni tematiche sul rischio di abusi del gioco online e su smartphone. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, approverà il piano triennale di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio del gioco patologico, attraverso azioni di educazione, informazione e comunicazione. Nello stesso periodo la Giunta lancerà il concorso per realizzare il logo ‘Slot, no grazie!’ dedicato alle scuole di secondo grado. Il logo verrà diffuso su tutto il territorio piemontese anche grazie alla giornata dedicata che vedrà coinvolte scuole, università e
Asl.
Infine, la legge prevede azioni specifiche anche su usura, sovraindebitamento e infiltrazioni criminali: d’intesa con le Camere di Commercio verranno realizzate campagne di informazione e
sensibilizzazione e verranno promossi protocolli d’intesa con prefetture e forze dell’ordine. Nelle dichiarazioni finali tutte le opposizioni hanno ribadito la contrarietà al provvedimento, mentre chi
è intervenuto della maggioranza ne ha confermato la necessità.
Secondo l’assessore regionale Andrea Tronzano “con questo provvedimento è stato ristabilito lo stato di diritto e la certezza degli investimenti. Salvati i lavoratori dal licenziamento. Garantita la legalità rispetto al gioco sommerso. Sconfitto lo stato etico che dice ai propri cittadini che cosa sia giusto e che cosa si deve fare“. “Sono soddisfatto – ha aggiunto – perché è una battaglia di principio e di sostanza che ho iniziato per primo tre anni fa in quasi totale solitudine ed oggi e grazie agli amici della Lega e al mio partito Forza Italia, è diventata realtà“.
L’opposizione ha invece criticato aspramente la legge. Il Movimento 5 stelle ha parlato di “smantellamento della buona legge regionale 9/2016 contro il gioco d’azzardo patologico rappresenta un assist alla criminalità organizzata e una porta spalancata all’azzardopatia. La Lega, con questa legge, contribuisce ad aumentare il rischio per centinaia di cittadini e le loro famiglie di ripiombare nel tunnel dell’azzardo patologico, con evidenti ripercussioni anche sul servizio sanitario regionale”. Tra i fermi oppositori della nuova legge anche il consigliere del Partito Democratico, Domenico Ravetti, che ha promesso: “Non finisce qui“.