Autore Redazione
venerdì
3 Luglio 2015
22:00
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Politica - Alessandria

I consiglieri di minoranza sul “caos dirigenti” a Palazzo Rosso

I consiglieri di minoranza sul “caos dirigenti” a Palazzo Rosso

 

ALESSANDRIA – Vacilla la nuova macrostruttura del Comune di Alessandria. La remissione dei rispettivi incarichi del Ragioniere Capo Antonello Zaccone, dell’Ingegnere Capo, Marco Neri e del Capo Ufficio Stampa, Nadia Minetti, nella nuova struttura dell’Ente promossa anche a responsabile di gemellaggi, Urp e manifestazioni varie, ha sollevato un polverone a Palazzo Rosso. Nessuno dei tre si è dimesso, o ha intenzione di lasciare il Comune, ha spiegato uno dei diretti interessati, Nadia Minetti, ma le modalità con cui i responsabili di finanze, lavori pubblici e comunicazione hanno scelto di manifestare il loro malessere per il “sovraccarico di lavoro dovuto a carenza di personale” nei rispettivi settori non sono certe passate inosservate all’opposizione.

Piercarlo Fabbio e Giovanni Barosini hanno subito siglato un’interpellanza per chiedere spiegazioni alla Giunta, incentrata in particolare sulla decisione di Nadia Minetti di rinunciare alla posizione organizzativa all’interno della nuova macrostruttura dell’Ente. “Si configura – scrivono Fabbio e Barosini – una condizione per la quale l’Amministrazione ha istituito i Servizi Autonomi, atti a sgravare le Direzioni di funzioni assai importanti; abbia anche individuato responsabili scegliendoli all’interno della struttura, li abbia incardinati con contratti meglio retribuiti e poi non abbia – almeno in questo caso – fatto il passo decisivo di rinforzare le risorse umane affinché tali Servizi Autonomi possano funzionare. Gli interpellanti considerano assai grave che succedano, in tempi così ravvicinati rispetto all’iter di costituzione dei SA, fatti così invalidanti le funzioni operative della struttura tecnica, specie in condizioni di estrema vicinanza e di supporto al primo cittadino e all’esecutivo, mancando ancora una volta nelle declaratorie un chiaro riferimento al Consiglio Comunale e alle sue esigenze comunicative e di informazione alla cittadinanza”.

Sul caos Dirigenti a Palazzo Rosso è poi intervenuti anche un altro consigliere di minoranza, Emanuele Locci, contrariato in particolare dalle modalità scelte dai due Dirigenti Zaccone e Neri per lanciare “l’allarme” sui problemi di organizzazione della macchina comunale alessandrina. “I dirigenti del Comune di Alessandria Zaccone e Neri – scrive Locci – lanciano giustamente l’allarme di un ente che dopo tre anni di amministrazione Rossa è nel caos più totale, sia sotto un profilo organizzativo che sotto un profilo funzionale. Condivido con i dirigenti la necessità di una riorganizzazione dell’ente ma non posso accettare che tali dirigenti si costituiscano a “partito politico” rilasciando dichiarazioni alla stampa anziché fare emergere queste perplessità negli organi istituzionali idonei, a partire dalla Commissione Controllo di Gestione nel seno della quale peraltro gli altri dirigenti hanno già messo in evidenza molte criticità organizzative. Non vorrei dunque che queste dichiarazioni, partendo da considerazioni tecniche condivisibili, nascondano in realtà posizioni politiche concordate con la stessa Sindaca, magari propedeutiche ad assunzioni di personale clientelari. Se la finalità è tecnica si vada negli organi tecnici per discuterle e da parte mia offro all’amministrazione massima collaborazione ad avviare, con l’impegno diretto della commissione Controllo di Gestione, un profondo esame della struttura organizzativa e dei sistemi di controllo dell’ente per tendere ad un’impostazione direzionale orientata al raggiungimento dei risultati e non alla mera conformità alle norme. Va infatti sottolineato che nell’attuale situazione economica ed organizzativa dell’ente anche i dirigenti hanno le loro responsabilità e, per questo, serve un’impostazione più manageriale nell’organizzazione del lavoro e più puntuale e trasparente nella struttura dei controlli tecnici e politici. In ogni caso questa situazione rende evidente l’incapacità del Sindaco di gestire la grave situazione in cui versa il Comune di Alessandria e la scarsa autorevolezza di cui gode sia politicamente che come capo dell’amministrazione”.

 

 

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