Autore Redazione
mercoledì
22 Luglio 2015
15:49
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Politica - Alessandria

“Terzo Valico inutile senza la sfida a Rotterdam”: i commenti politici alla frase di Palenzona

“Terzo Valico inutile senza la sfida a Rotterdam”: i commenti politici alla frase di Palenzona

PROVINCIA – Un intervento che non è passato certo inosservato quello di Fabrizio Palenzona, al convegno sulle Infrastrutture di connessione, promosso dal gruppo Pd della Commissione Trasporti del Senato. “Se non vogliamo lanciare la sfida competitiva del porto di Genova al porto di Rotterdam, il Terzo Valico è inutile” ha detto Palenzona, riaccendendo così il dibattito sulla grande opera in provincia di Alessandria. 

Diversi gli esponenti politici del territorio che hanno commentato le parole del presidente di AISCAT e Aeroporti di Roma.

“Una dichiarazione in realtà del tutto coerente con la visione che, alla metà degli anni ’90, dalla piccola provincia di Alessandria, portò a formulare un grande disegno di sviluppo, che aveva nel Terzo Valico non il fine in sé, ma l’infrastruttura di servizio a una regione logistica integrata, a cavallo tra Liguria e basso Piemonte” ha commentato il senatore PD Daniele Borioli, ex assessore ai trasporti della Provincia proprio quando Palenzona era a capo di Palazzo Ghilini. “Che fine ha fatto quel disegno? Che portava con sé il recupero funzionale e la valorizzazione di aree enormi e sottoutilizzate, come gli scali ferroviari di Alessandria e Novi S.Bovo? Alle spalle, abbiamo purtroppo anni persi. Dopo l’impulso dato dalle giunte Bresso e Burlando, che portarono alla costituzione della società del retroporto di Alessandria, con la partecipazione delle ferrovie e del porto di Genova, tutto è naufragato nel nulla della stagione di Cota. Ora, mentre i cantieri del Terzo Valico stanno per partire, si profilano l’opportunità e insieme la necessità di riprendere quella programmazione. L’avvio dell’iter di adozione del Piano strategico dei porti e della logistica è l’occasione giusta. A patto che tutti gli attori ne siano consapevoli. A cominciare dalla Regione Piemonte, che deve tornare a giocare un ruolo da protagonista, non contrapponendo Novara, il cui ruolo nessuno mette in discussione, ma valorizzandone la complementarietà con le aree interportuali e retroportuali dell’Alessandrino.” 

Il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, ha colto l’occasione per sollecitare le Regioni Piemonte e Liguria ad un forte ed immediato coordinamento dei programmi che ruotano intorno alla realizzazione dell’opera pubblica.
“La realizzazione del terzo valico – ha detto Rita Rossa – può essere un’importante occasione di sviluppo del nostro territorio solo se accompagnata da un’azione incisiva di programmazione economica e logistica del corridoio 6 Genova / Rotterdam e di tutti gli interventi infrastrutturali, urbanistici e produttivi ad esso collegati. Numerosi studi e programmi sono disponibili per definire una volta per tutte l’effettiva possibilità di realizzare un’opera che serva davvero e che non resti una “cattedrale nel deserto”. Purtroppo, Provincia e Comune di Alessandria hanno visto con rammarico tramontare gli sforzi del tavolo tecnico / politico, rappresentato dalla Fondazione SLALA, a causa della scarsa volontà di alcuni partecipanti chiave a passare alla fase operativa. Ritengo che la Fondazione SLALA possa essere ancora oggi il soggetto più idoneo per il coordinamento delle iniziative al riguardo e per garantire una concreta possibilità di successo, ma occorre che tutti i Partecipanti al nuovo tavolo di SLALA, a partire dalla Regione Piemonte che è apparsa molto latitante durante la precedente legislatura regionale, facciano veramente la loro parte con accordi-programma che da subito impegnino risorse finanziarie e umane per l’attuazione complessiva degli interventi.
Solo così sarà possibile evitare un corto circuito del tipo: “il terzo valico non serve perché il porto di Genova non è potenziato e il porto di Genova non è potenziato perché non c’è il terzo valico”. Non nascondo che l’Amministrazione Comunale stia perdendo la pazienza sull’intera questione. Con senso di responsabilità e con la speranza di aiutare il settore produttivo locale, abbiamo espresso il nostro parere favorevole all’utilizzo delle cave presenti sul territorio comunale per ospitare le terre e rocce da scavo delle lavorazioni, pur chiedendo in tutte le sedi la massima garanzia per la tutela della salute e dell’ambiente, Continuiamo ad assistere ad un balletto di posizioni e di comportamenti, anche a carattere istituzionale, che esprimono più incertezza che condivisione. Alessandria attende da decenni il rilancio dello scalo ferroviario e dopo inutili promesse è giunto il momento di guardare in faccia la realtà: chiederemo alla Fondazione SLALA di convocare un’assemblea aperta a tutti i Soggetti istituzionali per verificare la loro disponibilità a sottoscrivere impegni concreti ed immediati sul fronte dell’intera programmazione territoriale legata al corridoio 6, in caso contrario valuteremo anche la possibilità di ritirare la nostra disponibilità a tutte le iniziative collegate alla realizzazione del terzo valico. Alessandria non è più disponibile a sopportare sacrifici senza ottenere un rilancio concreto ed immediato dei propri settori economici”.

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