Autore Redazione
lunedì
16 Novembre 2015
23:00
Condividi
Politica - Alessandria

Marcia della pace dopo gli attacchi a Parigi [FOTO]

Marcia della pace dopo gli attacchi a Parigi [FOTO]

AGGIORNAMENTO ORE 17.30 – Sono circa 160 le persone presenti in piazza Marconi e ora in cammino per le vie del centro di Alessandria. Notevole la presenza di giovani e migranti. La manifestazione, come si può vedere dai cartelli, è a favore della pace e contro tutti gli atti terroristici non solo quelli avvenuti a Parigi.

ALESSANDRIA – Mentre la Francia è ancora sconvolta dal terrore vissuto venerdì notte e l’Europa è sospesa tra tensione e paura in provincia, lontano dalle grandi metropoli, si consumano riflessioni e pensieri sull’accaduto. Questo martedì  sera  i Giovani Musulmani d’Italia e la Comunità islamica di Alessandria hanno deciso di dare vita a una marcia per la pace con partenza da piazza Marconi, ad Alessandria, alle 17. Una iniziativa per mandare un messaggio distensivo e condannare gli attentati, come ha spiegato a Radio Gold Ajar Chadli, responsabile della Sezione Giovani Musulmani di Alessandria, 18enne alessandrina, studente al Liceo Scientifico Galilei di Alessandria: “il motivo principale di questa iniziativa è quello di regalare pace in un momento di paura e di tensione. Vogliamo dissociarci da quanto è stato fatto qualche giorno fa a Parigi. Le persone che hanno compiuto quegli atti non sono musulmani, sono dei pazzi, dei folli delinquenti, accecati dall’odio. Mi spiace continuare a vedere che alcune persone continuino ad associare quello che sta succedendo all’Islam, a una religione che invece deriva da Salam che vuol dire pace. Il musulmano quando saluta dice: ‘che la pace sia con te’ e lo stesso quando lo deve salutare per andarsene via. Come può allora l’Islam incitare all’odio? C’è un versetto del Corano che recita: ‘chi uccide un uomo è come se avesse ucciso l’intera umanità, e chi salva un uomo salva l’intera umanità’. L’umanità è composta da 7 miliardi di persone e quindi quando si uccide un uomo si commette non un solo peccato ma un peccato moltiplicato per sette miliardi“.

Ajar Chadli ha spiegato di aver vissuto con sgomento quanto successo a Parigi e di “aver avuto paura“. “Mi spaventa – ha detto – quello che succederà dopo. Quello che verrà fatto ai musulmani. Mi dispiace anche quello che è successo venerdì e l’orrore che ho visto. Non mi resta che pregare perché Dio possa donare pazienza e conforto alle famiglie delle vittime.

In questi giorni pochi si sono rifugiati nel silenzio e nella riflessione, molti invece hanno scatenato commenti e considerazioni, alcune di queste anche feroci nei confronti dell’Islam ma Ajar Chadli ha apprezzato chi ha invitato al ragionamento: “sono molto felice che ci siano persone in grado di analizzare la realtà con la lente giusta. Chi invece ha risposto con insulti e frasi strumentalizzate ha manifestato ignoranza e ha parlato senza conoscere le cose. Se si dice che i fatti di venerdì sono stati atti terroristici è un conto. Se si parla di attentato terroristico islamico è un altro conto. Non si può associare il terrorismo all’Islam, ed è una cosa che i musulmani continuano a ripetere. I musulmani si dissociano dal terrorismo, che non è di matrice religiosa”. Per questo il tanto discusso titolo di Libero ha offeso Ajar: “nessuno deve permettersi di insultare una persona e benché meno una religione. Penso che usare quei termini sia stato esagerato”.

Amici e insegnanti hanno sostenuto Ajar Chadli che ha apprezzato “il grande appoggio ricevuto. Alcuni professori sono venuti a chiedermi come stavo. Hanno dimostrato un comportamento che io speravo da parte loro. Ovviamente ci sono poi persone che hanno un pensiero diverso ma ci si confronta, si discute, sempre nel rispetto verso le persone e la religione. Senza per forza insultare.”

La speranza ora è che la marcia “faccia arrivare il messaggio, un messaggio di pace che noi vogliamo trasmettere e che speriamo possa arrivare al maggior numero di persone”.

 

Condividi