Autore Redazione
martedì
17 Novembre 2015
23:00
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Politica - Alessandria

“Il terrorismo non ha religione”: i musulmani di Alessandria portano i loro messaggi di pace nel cuore della città

“Il terrorismo non ha religione”: i musulmani di Alessandria portano i loro messaggi di pace nel cuore della città

ALESSANDRIA – Nelle piccole mani di Amin, 7 anni,  il grande messaggio di pace del Dalai Lama “se vogliamo costruire la pace nel mondo costruiamola in primo luogo dentro ciascuno di noi”. Al bambino arrivato da Sartirana, in Lomellina, insieme alla mamma Leila e a una delle sorelle maggiori, studentessa a Casale, i Giovani Musulmani e  la comunità islamica di Alessandria hanno affidato il compito di guidare la marcia silenziosa in ricordo di tutte le vittime del terrorismo. “Io sono Parigi, io sono la Siria, io sono il Libano” recitava in francese  uno  dei cartelli mostrati dalle tante ragazze scese nel cuore della città per dire al mondo che la violenza e l’odio che hanno insanguinato il cuore dell’Europa e che lacerano i Paesi musulmani non hanno Dio perchè “il terrorismo non ha religione“.

L’Isis non è l’Islam“, ha ricordato proprio la sorella del piccolo Amin. Fiera di essere “una italo marocchina che professa la sua fede musulmana”  ha raggiunto Alessandria per dissociarsi da chi si è appropriato del suo credo per spezzare vite.  Come lei anche tante altre sue coetanee, alcune con il volto incorniciato dall’hijab e altre no “perchè è una libera scelta indossarlo“,  hanno marcato  la distanza da una minoranza brutale e assassina che sta legando l’odio a una religione che ha invece la sua radice nella parola Salam, pace in arabo.”Chiunque uccida un uomo sarà come se avesse ucciso l’intera umanità” recita il Corano, parole ricordate anche molti dei ragazzi musulmani  che  con le loro candele hanno provato  a illuminare un pomeriggio ingrigito dalla nebbia per non lasciare spegnere la speranza di un mondo di pace.

Una fiamma tenuta  viva anche da molti alessandrini e, per  l’amministrazione comunale, dall’assessore alla Coesione Sociale Mauro Cattaneo. A sfilare in silenzio lungo Corso Roma e fino in Piazzetta della Lega  anche  diversi consiglieri del Partito Democratico, alcuni esponenti della Cgil di Alessandria, le ragazze dell’associazione Me.dea contro la violenza sulle donne  e Martina dell’associazione Cambalache di Alessandria, affiancata da una volontaria e da due dei 38 ragazzi richiedenti asilo seguiti dall’associazione di promozione sociale.

In un tutt’altro che frenetico pomeriggio di shopping, il silenzioso corteo ha anche  raccolto il sostegno di chi, trovatosi lì per caso, ha comunque condiviso il messaggio lanciato dai giovani musulmani alessandrini. “Non sapevo di questa iniziativa, ma anche io sono convinto che la religione non abbia nulla a che fare con le stragi di Parigi” ha spiegato Maurizio prima di riprendere la sua strada. Un pensiero condiviso anche  Fabio, Maurizio e Bartolomeo, fermi in Piazzetta della Lega “nessun Dio chiederebbe mai di uccidere centinaia di persone innocenti nel suo nome, che si chiami Allah o in qualunque altro modo“. Nell’indifferenza di chi è semplicemente passato oltre, ma soprattutto  nel duro “tornatevene a casa vostra” pronunciato da un cittadino che ha sfiorato il corteo resta però il segno di un percorso ancora lungo. Una distanza che una sola manifestazione non può colmare, ma l’intelligente dialogo dei giovani musulmani alessandrini forse, col tempo, sì.

Tatiana Gagliano

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