Autore Redazione
venerdì
27 Novembre 2015
14:12
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Politica - Alessandria

Messa in sicurezza del nodo idraulico: le perplessità del comitato “Noi dell’Osterietta”

Messa in sicurezza del nodo idraulico: le perplessità del comitato “Noi dell’Osterietta”

Dopo un sopralluogo effettuato sulle sponde del fiume Tanaro, il presidente del comitato “Noi dell’Osterietta” Armando Mattana ha riassunto perplessità e criticità riscontrate in merito ai lavori per la messa in sicurezza del nodo idraulico di Alessandria in una lettera inviata anche alla redazione di radiogold.it.

Domenica 08 c.m., quale Presidente del Comitato accompagnato dal Vice Presidente Amelotti Daniele in un sopraluogo di controllo che ha cadenze continuative,  abbiamo potuto notare che sono  quasi terminati a distanza di 21 anni i lavori di messa in sicurezza della sponda sinistra dal nuovo ponte Meier al rilevato autostradale A/21 TO/PC. Nulla da dire sui lavori eseguiti dall’AIPO,  eseguiti in buona percentuale a  regola d’arte differentemente dalle opere eseguite dal Comune (ricordiamo che i precedenti lavori erano stati dati in deroga al comune di Alessandria) ma comunque anche i lavori eseguiti da AIPO,  secondo noi tralasciano alcune cose molto importanti per la sicurezza e visto che i lavori volgono al termine sarebbe meglio terminarli nel migliore dei modi. Quindi il nostro Comitato stila cinque punti che si auspica siano presi in considerazione.

Partiamo dal Rio Loreto. E’ assurdo non pulire il corso d’acqua fino a Via Pavia come sempre indicato  dai progetti per non parlare dell’intera asta dello stesso e l’argine di destra del Rio Loreto seguendo il suo corso verso il fiume non  transitabile se non a piedi (allego foto

Arriviamo sul fiume Tanaro nei pressi della Chiavica con pompe di sollevamento.  E’  stato eseguito un argine che sembra quasi provvisorio, costruito con il limo del fiume talmente delicato che è stato già danneggiato dal gocciolamento delle acque meteoriche che cadono dalla tangenziale. In piena corrente e spinta del fiume dove le acque del fiume battono contro al pilone del rilevato della tangenziale creando un ulteriore vortice e quindi erosione vanificando i lavori eseguiti

in sponda destra. I lavori di disalveo sono già stati vanificati dal cantiere del nuovo ponte, con le piene il materiale del cantiere è stato trasportato li dove era stato pulito, ci si chiede come mai per le piste di cantiere non si usa il materiale almeno in parte del letto del fiume in maniera da non alterare il suo letto e vanificare i lavori già eseguiti, con la spesa di denaro pubblico

in sponda sinistra. La famosa chiavica in alveo li è rimasta ed è stata portata in quota di sicurezza ma purtroppo per noi residenti e non solo (ricordo a chi risiede a San Michele e Borgo Cittadella che l’acqua del fiume nell’alluvione del 2009 è arrivata in Via Loreto e al Poligono di tiro di Via Giordano Bruno) è stato invertito il senso di chiusura. In un primo tempo la saracinesca agiva verso il fiume impedendo allo stesso in caso di piena di rigurgitare le sue acque verso le nostre case, permettendo di poter pompare calando nel sifone ricavato da questi lavori le acque delle campagne circostanti che sono abbondanti, ora ultimati i lavori e inserita questa chiusa nel senso opposto il fiume non rigurgita verso le nostre case ma non è più possibile pompare le acque delle campagne perché viene vanificato lo scopo di questo sifone, si certo si può pompare l’acqua nel fiume ma bisogna attraversare circa cento metri e più di una proprietà privata (dalla rotonda di Via Pavia con il raccordo della SR10 direzione Acqui Terme) e tutti sappiamo i tempi per queste operazioni,quando si poteva tranquillamente spostare tutta l’opera in area di sicurezza senza effettuare nessun esproprio visto e considerato che sono anni che lo segnaliamo invano 

altra chiavica quella in prossimità dell’area industriale di Via Pavia. Anche questa in alveo ma comunque accessibile in caso di emergenza con una pompa di sollevamento e pochi metri di tubo si può pompare l’acqua nel fiume senza attraversare terreni privati mettendo in sicurezza le abitazioni.

Siamo venuti a conoscenza di un inizio lavori. Anche questa azione eseguita pare dal Comune di Alessandria sugli scoli di acque meteoriche minori nei pressi delle campagne di San Michele a monte del fiume Tanaro. Con questa operazione si mette in sicurezza (forse) la parte di San Michele ma non si conoscono gli effetti visto e considerato che non esiste a valle uno scolo delle acque  abbastanza capiente da smaltire le stesse in un un fosso intubato del diametro di un metro che lo scorso anno non è riuscito a scaricare le acque delle campagne allagando alcune case  e con la chiavica al contrario peggio ancora, quindi meglio attendere  lo studio effettuato dai Tecnici della Regione proprio per analizzare la situazione onde evitare lo spreco di denaro pubblico (allego foto 6)

Concludo con le osservazioni: ci sembra assurdo che non ci sia la volontà e l’interesse di  portare a termine una volta per tutte i lavori a regola d’arte cosi come è attualmente il pericolo per Osterietta, San Michele e Borgo Cittadella che in caso di piena quel terrapieno viene spazzato via. Faccio un esempio: a Massa Carrara lo scorso anno un argine fu spazzato via dalle furie delle acque perché i lavori erano stati eseguiti con superficialità, quindi non capisco il perché non è stato chiuso il tutto con il muraglione come da progetto iniziale, dobbiamo essere sacrificati per salvare la città? Una battuta: rilocalizzateci, con i denari e metodologia pari a certi cittadini/imprenditori che si sono intascati grazie a denaro pubblico, rilocalizzando le loro aziende e/ proprietà  in zone asciutte ma mantenendo quelle bagnate a rischio di loro proprietà e magari rivendendole.

Con la chiavica in quelle condizioni si è impossibilitati a pompare acqua nel fiume e la vedremo entrare nuovamente nelle nostre case, immaginate un evento come lo scorso anno che ha allagato San Michele e Osterietta e calcolando che la chiavica era aperta e Tanaro riceveva. Immaginiamoci  a chiavica chiusa e impossibilitati dal pompare acqua dalla campagna al fiume, non servono calcoli ma interesse reciproco per tutelare case persone etc.

Infine: comuni cittadini, Comitati e Associazioni come il nostro apartitici e senza scopo di lucro  e interessi particolari ,se non siamo noi a sporcarci le mani e le scarpe,  la parte dirigenziale e politica di questo Comune e Regione non fa nulla.  I dipendenti AIPO sono presenti giornalmente sui cantieri a controllare, che poi scappi loro qualcosa al controllo o diano retta alle memorie storiche è un’altra cosa ma almeno ci sono ,come la Protezione Civile Comunale  che è  presente,  ma purtroppo anche questa realtà composta da molti volontari,   si deve  confrontare contro la burocrazia e ai burocrati.

“Questa lettera ha lo scopo se continuamente inascoltati , alla ennesima tragedia non sarà più sufficiente urlare a chi preposto “ve lo avevamo detto” e infatti da oggi riteniamo opportuno segnalare ancor prima che succeda alla Procura della Repubblica ciò che potrebbe accadere cosi indagheranno già da subito su chi sono i progettisti e chi autorizza nell’eseguire questi lavori in maniera approssimativa visto e considerato che il primo esposto con tre firmatari è stato archiviato ma si era già verificato,i l secondo esposto due firmatari archiviato ma si era già verificato, il terzo esposto tre firmatari archiviato ma si era già verificato,il quarto esposto 80 firmatari archiviato ma si era già verificato, quinto esposto denuncia quello qui sopra deve ancora verificarsi, verrà archiviato ma anche la Procura avrà le sue responsabilità quindi o fa le sue indagini  senza doversi preoccupare di non dispiacere la  parte partitica, cercando di evitare  lo sperpero di  denaro pubblico o non ha senso di esistere”.

 

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