Autore Redazione
martedì
26 Gennaio 2016
10:45
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Politica - Alessandria

“Adeguamento retribuzioni” in Atm: Filt Cgil esige chiarezza e un “segnale di cambiamento vero”

“Adeguamento retribuzioni” in Atm: Filt Cgil esige chiarezza e un “segnale di cambiamento vero”

ALESSANDRIA – Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata dal segretario provinciale Filt Cgil, Giancarlo Topino, in merito all’adeguamento delle retribuzioni di due dipendenti di Atm, la partecipata del settore trasporto del Comune di Alessandria.

La Filt Cgil Alessandria, in data 5 gennaio 2016 con nota scritta, chiedeva ufficialmente all’Atm la fondatezza e le relative motivazioni, riguardo alla notizia che ormai da giorni circolava con insistenza, su alcuni avanzamenti di carriera (promozioni) fatte nel mese di novembre. Oggi apprendiamo a mezzo stampa, che non si tratterebbe secondo Atm di promozioni, ma di un adeguamento ad inquadramenti contributivi superiori.

La Filt Cgil Alessandria, nel non comprendere come mai tali decisioni siano state prese da un Cda pro-tempore, si chiede perché non si è potuti aspettare l’insediamento del nuovo Cda  al quale sono stati chiesti compiti ben più difficili e cioè primo fra tutti, quello di salvare l’Atm.

Riteniamo che il modus operandi, il momento e soprattutto chi ha preso tali decisioni, non siano eticamente e moralmente corretti. Una domanda ci sorge spontanea: il criterio adottato, è lo stesso utilizzato in questi ultimi anni nel licenziare tutte quelle persone che immancabilmente sono state poi reintegrate dal Giudice del Lavoro?

Le spese legali di quelle sentenze, erano minori?

Il timore di perdere le cause, in quel caso non esisteva? 

Quali sono i criteri , secondo i quali, queste due persone, dovevano andare a ricoprire 3 anni fa un ruolo superiore?

Sono stati fatti concorsi, in cui potevano partecipare tutti i dipendenti aventi i requisiti richiesti?

Prima di creare nuove figure professionali (visto che oggi si parla di esuberi), si è verificato se all’interno dell’azienda, vi fossero figure professionali che potessero ricoprire tali ruoli?

Perché sono state messe a svolgere attività superiori?

E come mai, sono state inquadrate non da subito con il livello che gli sarebbe spettato?

Quali sarebbero i ruoli, in cui spetterebbe un livello superiore a quello che avevano già?

Siamo sicuri che i ruoli che ricoprono oggi queste persone, in altre aziende di trasporto pubblico, siano inquadrate con lo stesso livello assegnato oggi a loro in Atm?

A tutti i dipendenti Atm che svolgono secondo lo stesso criterio mansioni superiori, verrà riconosciuta anche a loro la promozione?

Non vorremmo che la furbizia di spostare persone e dare incarichi pro-tempore in un primo momento, per poi diventare definitivi in un secondo, sia un modo per raggirare selezioni trasparenti e promozioni meritocratiche.

Episodi del genere si erano già verificati in passato, pressappoco intorno al giugno 2014. All’epoca, si era data una prima promozione, già ad uno dei due dipendenti (quindi gli anni per gli arretrati sarebbero 2 e non 3 come si vuol far credere) e già allora manifestammo la nostra contrarietà. In quel frangente, si erano date promozioni, mentre quasi nello stesso periodo ad altri veniva richiesto di cambiare mansione riducendosi i parametri, con la conseguente decurtazione dello stipendio e altri ancora, erano in cassa integrazione.

Il MEF, inoltre, nel documento inviato alla corte dei conti, evidenziava anch’esso molte anomalie nella gestione.

Anch’esso, infatti, rimarcava in un punto “l’omessa ricognizione tra le risorse umane presenti all’interno dell’ente per accertare l’eventuale presenza di idonee professionalità a cui poter conferire le relative funzioni”. Evidentemente a chi amministra quest’azienda, tutto ciò non tocca, poiché episodi del genere continuano a ripetersi.

Più volte negli ultimi anni Filt Cgil, ha chiesto maggiore trasparenza e che episodi del genere non si verificassero più.

Riteniamo che in un’ottica di promozioni, quest’ultime si debbano dare, seguendo un iter diverso, legato a concorsi interni aperti a tutti. Un’azienda, soprattutto se pubblica, non può essere amministrata a simpatie o ad antipatie!

Sono anni che ogniqualvolta cambia il Cda in Atm, ci sentiamo dire che si vuol cambiar impostazione e che se l’azienda si trova in cattive  condizioni è sempre colpa delle amministrazioni precedenti, ma alla fine si verificano sempre i soliti episodi discutibili.

Se in tutti questi anni, cambiando il solo Cda, i risultati sono questi, forse si dovrebbe iniziare a pensare ad un cambiamento più radicale in azienda. 

Condanniamo fortemente tali atteggiamenti ritenendoli, non la sola, ma una delle cause della drammatica situazione, che oggi imperversa in azienda.

La cosa più grave è il periodo in cui sono state fatte queste promozioni: quasi in contemporanea all’uscita del piano di razionalizzazione dei costi, in cui si dichiaravano 38 esuberi.

Va sottolineata, infine, la situazione dei dipendenti che giornalmente fanno il proprio lavoro nell’incertezza del proprio futuro, chiedendo in questi anni sacrifici solo ad una parte di essi (rivelatosi poi vani); proprio per questo, non ci pare opportuno fare avanzamenti di carriera anche per correttezza nei loro confronti.

La Filt Cgil esige chiarezza, risposte, ma soprattutto un segnale di cambiamento vero: lo si deve ai lavoratori di quest’azienda e ai cittadini di Alessandria”.

 

 

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