Autore Redazione
giovedì
3 Marzo 2016
12:43
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Politica - Alessandria

Atm: gli otto milioni di perdite sbarrano la strada all’azienda di trasporto alessandrina

Atm: gli otto milioni di perdite sbarrano la strada all’azienda di trasporto alessandrina

ALESSANDRIA – L’Atm ha il destino segnato. Le troppe e continue perdite, la riduzione dei fondi pubblici, la stretta del Comune per la crisi locale e del Paese, oltre alla mancata attuazione da parte dell’azienda delle linee di indirizzo individuate dal consiglio comunale, dice l’amministrazione, hanno reso necessario un “radicale percorso di riforma strutturale“. In vista ci sono quindi interventi di razionalizzazione oltre al recupero degli equilibri economici per salvaguardare, spiegano ancora da Palazzo Rosso, i livelli occupazionali. Diversamente Atm “andrebbe incontro allo scioglimento e alla perdita di tutti i posti di lavoro“. Un tavolo di confronto cercherà di affrontare tutti i passaggi che mirano alla creazione di un nuovo Gruppo aziendale che metta insieme tutte le aziende partecipate con servizi rilevanti a domanda individuale.

“Le perdite economiche che continuano a perdurare da tre anni e con importi crescenti, la riduzione dei trasferimenti finanziari pubblici operata dalla Regione Piemonte, il contenimento della spesa corrente del bilancio comunale conseguente all’andamento generale della finanza locale nel nostro Paese e la mancata attuazione da parte dell’Azienda delle linee di indirizzo dettate dal Consiglio Comunale nel mese di agosto 2014 (approvazione di specifico piano industriale di razionalizzazione per il riequilibrio economico delle attività e individuazione di partner industriali e finanziari per i nuovi investimenti produttivi) rendono impossibile sostenere la continuità aziendale alla luce del nuovo assetto normativo dettato dal testo unico sui soggetti partecipati degli enti locali (cosiddetto decreto “Madia”).

E’ necessario, quindi, procedere ad un radicale percorso di riforma strutturale sia dell’azienda che degli atti di programmazione dei servizi di trasporto pubblico della Città di Alessandria, anche alla luce della impossibilità da parte della Regione Piemonte di rivedere, al rialzo e a breve, le risorse finanziarie di bilancio destinate al settore. Sul primo fronte (riforma aziendale), dopo aver preso atto della indispensabile messa in liquidazione dell’attuale soggetto societario, s’intende procedere, di concerto con gli altri Soci, alla predisposizione e all’approvazione di un piano di razionalizzazione che entri finalmente nel merito sociale ed economico delle singole linee produttive e definisca in dettaglio un percorso per ciascuna tipologia di servizio erogato, recuperando l’efficienza economico patrimoniale perduta e garantendo quel miglioramento qualitativo delle prestazioni che è mancato proprio a causa degli squilibri aziendali divenuti strutturali. Sul secondo fronte (atti di programmazione) è intendimento dell’Amministrazione comunale, avviare un percorso di consultazioni con tutti i Soggetti interessati per la predisposizione di un programma triennale di settore fortemente connesso alle politiche di contenimento dei fattori inquinanti della Città e di vivibilità del centro storico.

Permane ferma la volontà di non rilasciare alle mere logiche di mercato concorrenziale la gestione del settore relativo al trasporto pubblico locale proprio nell’ottica di mantenere un valido strumento operativo per la realizzazione delle politiche di mobilità e ambientali dell’Amministrazione. Resta, però, imprescindibile il recupero degli equilibri economico patrimoniali dell’azienda per consentire, anche sotto il profilo della legittimità
amministrativa, l’operazione di salvaguardia dei livelli occupazionali. In caso contrario, si correrebbe il rischio concreto di scioglimento dell’intera azienda e di perdita di tutti i posti di lavoro.

E’ intenzione dell’Amministrazione Comunale promuovere un tavolo di confronto con le parti sociali che affronti le singole fasi.
E’ al vaglio tecnico la proposta di rivedere l’assetto istituzionale societario attraverso la configurazione di un nuovo Gruppo aziendale che raccolga al proprio interno tutte le aziende partecipate che erogano servizi pubblici rilevanti a domanda individuale, che eviti sviluppi negativi di procedure fallimentari e che rafforzi la capacità di attrarre finanziamenti indispensabili per il rilancio del settore”.

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