Autore Redazione
martedì
8 Marzo 2016
06:32
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Politica - Alessandria

Sindacati e lavoratori su Atm “molto arrabbiati: “qualcuno non ha rispettato le promesse”

Sindacati e lavoratori su Atm “molto arrabbiati: “qualcuno non ha rispettato le promesse”

ALESSANDRIA – “I lavoratori sono molto preoccupati e arrabbiati“. La messa in liquidazione di Atm è scontata, dicono Cgil, Cisl e Uil, i sindacati che ieri, durante l’assemblea con i dipendenti, hanno illustrato la situazione della partecipata che si occupa di trasporto pubblico, alle prese con un buco di otto milioni di euro. Le parti sociali hanno disseppellito l’ascia di guerra perché, ha spiegato Alessandro Porta della Uil, “l’amministrazione in passato ha fatto determinate promesse, poi non mantenute, e di questo dovranno rendere conto“.

L’assemblea straordinaria dei soci Atm è stata già convocata per il 17 marzo, alle 18, a Torino nello studio del notaio, Ettore Morone. L’incontro sancirà la liquidazione della società con i forti timori dei dipendenti. “Ai lavoratori abbiamo dato la certezza della messa in liquidazione dell’azienda e tutte le incertezze invece derivanti da una situazione di questo tipo – ha spiegato ancora Alessandro Porta. Noi infatti non abbiamo avuto assolutamente nessun tipo di progetto per il futuro e nessun tipo di piano strategico per salvare l’azienda e i posti di lavoro. Quindi fino al 17 vivremo nella più completa instabilità rispetto alle questioni e poi dopo speriamo che qualcuno si degni di convocarci al tavolo per discutere il destino dei lavoratori“.

I sindacati sono amareggiati per l’evolversi di una situazione che secondo loro avrebbe meritato un altro approccio: “noi siamo molto arrabbiati perché questa vicenda parte molto indietro. Già nei primi mesi della giunta Rossa noi, come segreterie confederali, ci assumemmo un impegno: aprire dei tavoli per discutere e risolvere le situazioni, anche con sacrifici. L’obiettivo doveva essere quello di salvare le partecipate e i posti di lavoro in una realtà come la nostra dove la disoccupazione è altissima. Questi tavoli non sono mai stati aperti, abbiamo fatto accordi e firmato verbali che hanno portato a una cassa integrazione e sacrifici fortissimi con impegni assunti dalla politica ma tutto questo evidentemente era solo un bluff. Si è mandato l’azienda pian piano al collasso.”

Ora i lavoratori – ha aggiunto Porta – sono arrabbiati e sconfortati perché non sanno cosa potrà succedergli dal 18 marzo in poi. Noi in questi anni come sindacati, congiuntamente con la politica, abbiamo detto loro determinate cose ed evidentemente qualcuno le promesse non le ha mantenute. Di queste cose bisognerà parlarne. Perché per esempio se, come si dice, l’azienda verrà spacchettata, chi arriverà a prenderla sceglierà le parti produttive. Qualcuno sostiene che i parcheggi saranno messi sul mercato ma vorrei capire come potranno essere dati via visto che sui parcheggi grava un costo di due milioni e 200 mila euro all’anno sul parking di via Parma e un milione e 200 mila euro di Cosap, la tassa di occupazione suolo pubblico che l’Atm paga per gli stalli. Voglio capire chi prenderà questa cosa qua considerato che l’Atm e noi sindacati abbiamo chiesto a più riprese di togliere questo balzello per far sopravvivere l’Atm ma non siamo mai stati ascoltati. Se queste scelte fossero state adottate prima avremmo risolto il problema. Stiamo assistendo a quello che era un progetto probabilmente preesistente: far fuori tutto. L’Amiu è sparita e ora sparirà anche l’Atm“.

Fabrizio Laddago

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