Autore Redazione
lunedì
21 Marzo 2016
23:00
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Politica - Provincia Alessandria

In provincia di Alessandria ancora pochi i giovani imprenditori

In provincia di Alessandria ancora pochi i giovani imprenditori

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Ancora una volta i numeri bocciano la provincia di Alessandria. Una analisi di Unioncamere Piemonte ha infatti setacciato la situazione dell’imprenditoria giovanile regionale, denunciando la scarsa vitalità. Se il Piemonte è la decima regione in Italia per spirito di iniziativa dei giovani, l’alessandrino invece arranca e si piazza al penultimo posto rispetto alle altre realtà piemontesi. L’imprenditoria giovanile assuma una rilevanza maggiore nelle province di Novara (l’11,0% del totale provinciale) e Torino (10,3%), mentre è meno diffusa ad Alessandria (8,5%) e a Biella (7,9%). Nel 2015, a fronte della nascita di 8.304 imprese giovanili, ne sono cessate 4.327 (al netto delle cancellazioni d’ufficio). Il saldo è risultato, dunque, positivo per 3.977 unità. Però, senza la presenza di imprese giovani il saldo complessivo sarebbe stato negativo per circa 4.500 unità.

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi, le imprese giovanili registrate in Piemonte al 31 dicembre 2015 sono 43.487 e rappresentano poco meno del 10% delle imprese complessivamente registrate nella regione. Nel 23,8% dei casi sono guidate da stranieri e il 28,0% è amministrato da giovani imprenditrici.
Per imprese giovanili, si intendono ditte individuali in cui il titolare abbia meno di 35 anni, oppure società di persone in cui oltre il 50% dei soci abbia meno di 35 anni, oppure le società di capitale in cui la media dell’età dei soci e degli amministratori sia inferiore allo stesso limite di età.
“I giovani rappresentano il futuro della nostra economia e un veicolo d’innovazione e crescita per l’impresa e la società, e i dati sulla buona dinamica delle imprese under 35 ce lo confermano – ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte. Istituzioni e attori economici devono quindi dedicare loro un’attenzione particolare, mettendoli nelle condizioni di dare continuità all’ossatura imprenditoriale del nostro territorio. Le Camere di commercio lo fanno da tempo, con iniziative finalizzate ad avvicinare la scuola alla realtà d’impresa, per colmare il gap di competenze con esperienze spendibili nel mondo del lavoro. Il tema dell’alternanza scuola-lavoro è oggi più che mai attuale, ma non è l’unico; per andare incontro alle esigenze dei giovani imprenditori sono necessari anche strumenti di finanza dedicata, quali venture capital e microcredito, oltre a un forte impegno per alleggerire il carico burocratico delle procedure amministrative attraverso la digitalizzazione della PA, altro fronte su cui il Sistema camerale è da sempre in prima linea”.

Sul territorio nazionale, il Mezzogiorno evidenzia una concentrazione di imprese giovanili superiore a quella delle altre ripartizioni italiane, con la Calabria in testa (qui il 14,8% delle imprese registrate nel territorio regionale è guidato da under 35), seguita da Campania (14,0%), Sicilia (13,5%) e Puglia (12,2%). Il Piemonte si trova in decima posizione, con un peso delle imprese giovanili sul totale delle imprese regionali pari al 9,8%.
Se il tessuto regionale, così come quello nazionale, è costituito in maggioranza da micro, piccole e medie imprese, questo “nanismo imprenditoriale” è ancora più evidente per le aziende giovanili, che nel 99% dei casi hanno meno di 10 addetti. L’analisi per settori evidenzia come il primo comparto per le imprese under 35 sia quello delle altre attività di servizi (26,7%), seguito dal commercio (25,7%) e dalle costruzioni (19,8%). Circa un’impresa su dieci appartiene al turismo, una su sette si dedica all’agricoltura e solo il 6,2% è industriale.

In Piemonte le aziende under 35 soo soprattutto nel settore delle costruzioni e nel turismo. Minore invece l’interesse per agricoltura e industria in senso stretto.

Analizzando i flussi di iscrizioni e cessazioni per le aziende under 35, si rilevano saldi positivi per tutte le province, mentre analizzando le imprese al netto di quelle giovanili i saldi risultano negativi in tutti i territori: questo dato evidenzia come l’imprenditorialità under 35 contribuisca sempre positivamente alla crescita del sistema imprenditoriale locale.

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