Autore Redazione
martedì
5 Aprile 2016
22:13
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Politica - Casale Monferrato

Presidio sanità sulla clinica Sant’Anna:

CASALE MONFERRATO –  Il presidio sanità di Casale Monferrato chiede all’attuale amministrazione di farsi sentire. Le preoccupazioni sono collegate al futuro di interventistica della clinica Sant’Anna. “La data è ormai fissata – spiega il comitato – vicina più che mai. E nessuna proroga potrà allontanarla. Poco più di centoventi giorni e Casale Monferrato dovrà dire addio ad un altro tassello della propria sanità. L’interventistica della Clinica Sant’Anna cesserà di esistere, a partire dal prossimo 1° luglio, lasciando un vuoto incolmabile per il sistema ospedaliero casalese. Difficile, anzi, impossibile, pensare che gli interventi di piccola e media complessità, come la semplice rimozione di una ciste, possano essere assorbiti dall’Ospedale Santo Spirito, oberato da lunghissime liste d’attesa che paralizzano l’operatività di un territorio vasto ed importante come quello in cui viviamo. Ma non è, tristemente, tutto. La Clinica Sant’Anna, con ogni probabilità, sembra destinata a perdere anche il reparto di diagnostica: TAC e risonanze magnetiche, tanto per intenderci, non verranno più effettuate all’interno dell’istituto di viale Cavalli d’Olivola, perché lo spazio non è sufficiente a soddisfare le necessità di tale attività”.

Il comitato ritiene che la struttura verrà trasformata “in un centro di cura per pazienti psichiatrici. Degenti non pericolosi, affetti da patologie depressive o riconducibili all’alcolismo. Tutto questo, come ricordato nelle scorse settimane dall’Amministratore della Sant’Anna, Giacomo Brizio, con un budget ridotto all’osso: soltanto 5,3 milioni di euro per la cura di 77 pazienti“.

Secondo il sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti, “non saranno psichiatrici perché non ci sono le strutture per accoglierli. Penso quindi che questi 70 posti verranno riconvertiti in qualche altro modo“.

La chiusura di interventistica, sostiene il presidio, sarà comunque “un colpo che Casale Monferrato non può accusare restando indifferente, senza che l’Amministrazione Pubblica prenda posizione, senza che una battaglia venga compiuta nei palazzi importanti della politica regionale. o avevamo scritto nelle scorse settimane e lo ribadiamo in quest’ultima, avvilente, circostanza: la salute del cittadino non ha colore né schieramento politico. Non dovrebbe averlo neanche per il Sindaco Palazzetti che a differenza dei suoi colleghi che mettono in campo proteste pubbliche e fiaccolate si guarda bene dal contestare pubblicamente la Regione. Sarà perché a Casale e a Torino “regna” lo stesso colore politico?”

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