Autore Redazione
giovedì
13 Ottobre 2016
22:53
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Politica - Valenza

Barbero sulla fiera di Valenza: “quella di anni fa non esiste più. Occorre ripensarla ma con l’aiuto di tutti”

Barbero sulla fiera di Valenza: “quella di anni fa non esiste più. Occorre ripensarla ma con l’aiuto di tutti”

VALENZA – Torniamo a parlare di Valenza e del settore orafo. Lo facciamo questa volta con il sindaco, Gianluca Barbero, per capire quale sia la posizione dell’Amministrazione rispetto alle polemiche infuriate nei giorni scorsi attorno alla Fiera. Avrebbe dovuto svolgersi nell’albese ma l’improvviso strale tirato dal Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pierangelo Taverna, ha rimesso tutto in discussione e alla fine la fiera è saltata. Barbero ha ripercorso così una vicenda e l’appoggio del Comune alla scelta attuata da Confindustria a suo tempo: “prima di tutto è bene ricordare che noi abbiamo ereditato, nel 2015, una città che è andata a svolgere la Fiera a Verbania, dopo due edizioni a Villa Scalcabarozzi dove, ci è stato testimoniato da più parti, c’erano stati problemi logistici. Confindustria è così venuta al tavolo dell’amministrazione per proporre un ragionamento sullo sviluppo della presenza valenzana sui mercati mondiali in maniera abbastanza articolata, reduce da un confronto con la categoria. Visto che avevamo notizia di una assenza di alternative logistiche sul territorio abbiamo ragionato su sedi differenti rispetto al passato”.

 

La scelta è quindi caduta su Alba, “un territorio vicino, in grande espansione e con una fiera partita la settimana scorsa con ventimila spettatori a weekend. Secondo noi ad Alba si può fare una esperienza sinergica e la proposta fatta da Confindustria, visto che l’Amministrazione non organizza fiere, ci è sembrata valida. Peraltro andremo ad Alba a novembre con il Foral per presentare le nostre eccellenze e creare un avvenimento su Valenza che possa avere il traino di Alba. Comunque ricordo che i Comuni non organizzano fiere e se non ci sono partnership delle imprese difficilmente si possono costruire eventi dove non si vuole. Io ho pensato che se fossi stato un compratore volentieri sarei andato ad Alba per qualche motivo legato all’acquisto dei gioielli“.

Fatto sta che la fiera quest’anno non Valenza l’ha persa e la domanda da farsi a questo punto è se questo stop rappresenterà un problema per la città e per il futuro del settore. Su questo Barbero però ha una posizione netta: “la fiera con 300 espositori, per come la conoscevamo, non esiste più. Lavoreremo e stiamo lavorando per avere un avvenimento cittadino sotto i riflettori. Questo però va fatto con il comparto produttivo della città. Il sistema fieristico ha un momento di crisi e quest’anno il mercato delle fiere non è stato brillante, dovunque. Bisogna fermarsi a riflettere sulla presenza di Valenza nei mercati fieristici. Noi vorremmo portare avanti un progetto sullo stile di ‘Castelli aperti’, ci piacerebbe pensare a una organizzazione di un momento di approfondimento delle nostre dinamiche produttive. Potrebbe essere una cosa in grado di dare un respiro importante alla nostra produzione”.

Per il sindaco è fondamentale la cooperazione di tutti e per questo ha lanciato un messaggio a Pierangelo Taverna: “lavoriamo insieme per fare qualcosa di utile nel 2017. Ognuno con le proprie competenze può dare una mano. Le polemiche non costruiscono mai nulla, conoscendo Taverna, sono certo che lui è perfettamente d’accordo.”

Infine il passaggio sulla Fiera 2017. Alla domanda sul dove e se si farà Barbero ha replicato: “speriamo che la fiera sia a Valenza o in qualunque posto in cui possa essere un evento che dia un ritorno alla città“.

Intanto giace, alle porte della città il Palaexpo, struttura che il sindaco considera ancora una risorsa: “il Palaexpo è stata una risorsa e oggi è un’area abbandonata ma è bene ricordare che il Comune è socio al 4%. Noi vorremmo che la struttura fosse ancora una opportunità del territorio valenzano. In quel contenitore si possono mettere tante cose; oggi sostanzialmente può trovare spazio un sistema fieristico. Domani potrebbe diventare un contenitore di attività. Dobbiamo però anche capire che siamo davanti a un cambiamento epocale e quindi il nostro sforzo deve andare verso l’accompagnamento di questo processo.” 

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