Autore Redazione
giovedì
24 Novembre 2016
05:00
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Politica - Alessandria

Lasciato il Consiglio Comunale Piercarlo Fabbio non abbandona la politica

Rassegnate le dimissioni "per liberare il Consiglio Comunale dall'imbarazzo" di doverlo sospendere, l'ex sindaco lavorerà fuori dal Palazzo per costruire l'Alessandria 4.0
Lasciato il Consiglio Comunale Piercarlo Fabbio non abbandona la politica

ALESSANDRIA – Chiuso con le dimissioni “un capitolo” della sua vita lungo 32 anni, Piercarlo Fabbio non abbandona l’attività politica. Lasciato il suo banco in Consiglio Comunale a Gabrio Secco, l’ormai ex consigliere comunale di Alessandria ed ex primo cittadino dal 2007 al 2012, porterà avanti le sue “battaglie” fuori da Palazzo Rosso. Non solo quelle con Forza Italia, di cui è coordinatore cittadino, ma anche quelle con il Movimento Cristiano Lavoratori, così come gli azzurri impegnato a portare avanti le ragioni del “no” al Referendum del prossimo 4 dicembre.

Con le dimissioni di inizio settimana, ha rimarcato in conferenza stampa, Piercarlo Fabbio ha voluto però togliere il Consiglio Comunale di Alessandria “dall’imbarazzo” di doverlo sospendere ai sensi della Legge Severino dopo la conferma in appello della condanna a 3 anni per falso ideologico. “Cavilli” per rimanere ancora seduto nella sala consiliare di Palazzo Rosso c’erano, ha spiegato Fabbio ricordando i casi in terra partenopea. Quella strada, a quanto pare, non faceva però parte del suo “stile“. “Il Consiglio Comunale, composto per il 90% da miei avversari politici, avrebbe dovuto impropriamente sostituirsi ai miei elettori e farmi lasciare un banco su cui mi avevano voluto non uno ma 10 mila alessandrini, almeno alle ultime amministrative“. Dimettersi, ha aggiunto, non è un fatto “straordinario” perchè nessuno è “proprietario” del posto affidato dagli elettori, anche se in questa società le dimissioni diventano effettivamente “straordinarie” quando qualcuno le esercita.

Resta, ovviamente, l’amarezza di aver dovuto lasciare il Consiglio Comunale per una condanna che Piercarlo Fabbio continua a ritenere profondamente “ingiusta”. “Non capisco l’accanimento nei confronti di amministratori che hanno dato la loro interpretazione alle disposizioni sul patto di stabilità“. Su questo punto i Tribunali si sono espressi con le condanne in primo e secondo grado per falso ideologico, contro cui Fabbio ricorrerà comunque in Cassazione. Pesante è stato anche il verdetto della Corte dei Conti che ha presentato all’ex sindaco ‘un conto’ da circa 4 milioni di euro, da rimborsare in solido con l’allora assessore al Bilancio Luciano Vandone e l’ex ragioniere capo Carlo Alberto Ravazzano. “Per il danno stiamo però ragionando di chiedere una revisione perchè non abbiamo preso soldi dal Comune, ma eventualmente speso soldi per il Comune” ha aggiunto Fabbio. Ormai “fuori” da Palazzo Rosso, l’ex consigliere comunale avrà intanto modo di osservare “da vicino” gli alessandrini per capire quali sono i reali bisogni dei cittadini e costruire così “l’Alessandria 4.0”.

Una città che nella visione di Forza Italia dovrà uscire da quello che il coordinatore provinciale degli azzurri, Ugo Cavallera, ha definito “l’immobilismo” della Giunta di Rita Rossa, “incapace” anche di portare a termine entro la scadenza tutti i progetti del Pisu, il Piano integrato di sviluppo urbano, e  costretta così a ricorre ai fondi “della delibera di soccorso” adottata per i ritardatari dalla Regione Piemonte. “E nel Pisu non c’erano complicati ponti da realizzare” ha ricordato Cavallera. In casa Forza Italia sembrano bruciare ancora  i festeggiamenti per l’inaugurazione del Meier, secondo i due coordinatori azzurri “scippato” dal primo cittadino di Alessandria. Una considerazione smentita però, a sorpresa, proprio dal neo consigliere comunale Gabrio Secco che “a onor del vero” ha ricordato le parole del sindaco Rita Rossa, ribadite anche all’inaugurazione, sulle casse di laminazione, soluzione che il primo cittadino avrebbe preferito alla realizzazione del Meier, così come l’invito fatto e raccolto da un altro azzurro, Davide Buzzi Langhi, proprio per ricordare Francesca Calvo, sindaco con cui nacque il progetto del Meier.

Forse non unanime la visione sullo “scippo” del ponte, gli azzurri di certo non vogliono però vedere Rita Rossa indossare ancora per cinque anni la fascia da sindaco. L’avversario alle prossime amministrative non sarà comunque solo il centro-sinistra e Forza Italia proprio per questo non vuole arrivare solo alla prossima tornata elettorale. Passato il referendum, dal 12 dicembre gli azzurri intensificheranno il lavoro per tracciare il programma elettorale, definire i 32 nomi della lista e arrivare poi anche al nome del candidato sindaco. “Il valore aggiuntoha aggiunto Cavallera sarà la convergenza delle forze politiche di centro-destra che noi perseguiamo, aperti ad accogliere anche le liste civiche che vorranno concorre con noi per dare una nuova guida al Comune di Alessandria“.  Almeno fino a primavera l’attività amministrativa degli azzurri a Palazzo Rosso proseguirà però dai banchi dell’opposizione e molto probabilmente proprio sotto la bandiera di Forza Italia. Naufragato da tempo il Pdl, Davide Buzzi Langhi, Teresa Curino, Maurizio Sciaudone e il neo consigliere Gabrio Secco dovrebbero ridare vita al gruppo consiliare di Forza Italia. Manterrà vivo l’originale Gruppo Pdl, quindi, solo Emanuele Locci.

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