Autore Redazione
lunedì
31 Ottobre 2016
23:45
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Alessandria Calcio - Calcio - Alessandria

La Gradinata Nord sui 15 minuti di silenzio: “Siamo ultras, non clienti”. Ma c’è chi non ha gradito la protesta

La Gradinata Nord sui 15 minuti di silenzio: “Siamo ultras, non clienti”. Ma c’è chi non ha gradito la protesta

ALESSANDRIA – Un clima surreale quello dei primi quindici minuti di Alessandria-Robur Siena, con i tifosi della Gradinata Nord seduti e in silenzio: nessun cognome dei giocatori grigi annunciato a squarciagola durante la lettura delle formazioni e nessun coro nel quarto d’ora iniziale della gara. Tutto è nato con la decisione della società di aumentare di due euro il prezzo del biglietto del settore Parterre ma, ha precisato ai microfoni di Radio Gold Alessandro Rolando, della Gradinata Nord, sono altre le ragioni di questa protesta: “Non è stata una iniziativa contro la società. Ma c’è un tentativo di voler rendere lo stadio un teatro o un cinema. Ma non lo sarà mai. Con tutti gli altri settori siamo sempre rimasti uniti e ci è sembrato giusto dare questo segnale. In tutta Italia si stanno attuando iniziative per distruggere il tifo come lo abbiamo sempre inteso, un tifoso che ragiona con la propria testa. Con tutto il rispetto per il presidente e la dirigenza ma non vogliamo diventare clienti dell’Alessandria, siamo ultras e spettatori. Non siamo artisti del tifo, non siamo come le majorette negli stadi di football americano, o dei figuranti. Siamo tifosi e ragioniamo con la nostra testa perchè paghiamo il biglietto e sottoscriviamo l’abbonamento. Sono stati condannati comportamenti che al Moccagatta ci sono sempre stati. Conosco Luca Di Masi da prima che diventasse presidente, questo aumento poteva essere evitato ma per noi è acqua passata. La nostra non era una critica al presidente e non ci saranno altre proteste.”

Non tutti i tifosi dell’Alessandria, però, hanno gradito questa presa di posizione degli Ultras. In tanti lo hanno manifestato nei commenti sul nostro sito. “Siamo tutti ospiti, paganti e graditi, ma finchè si rispettano regole di comportamento” ha scritto FuturoSe vado a casa di qualcuno e non mi comporto bene il padrone di casa mi fa uscire a pedate. Di Masi e collaboratori han sempre detto di voler riportare le famiglie ed i bimbi allo stadio e hanno messo in atto iniziative per ottenere questo.” 

C’è chi ha ringraziato Luca Di Masi “per il suo buon lavoro. Siamo con lei e contrari a coloro che remano contro creando uno sciopero del tutto ingiustificabile e che, si sappia, vengono a loro volta contestati dai veri tifosi dell’Alessandria, come è giusto che sia. Tutto lo stadio solo per le famiglie? Uno straordinario obiettivo di civiltà.” 

Chi vuole lasciarsi tutto alle spalle e guardare avanti, infine, è Mario Cairo, presidente di Orgoglio Grigio: “Dispiace che sia successo proprio in questo momento, con la squadra prima in classifica e imbattuta. E’ una vicenda che si poteva circoscrivere e non ingigantire, non facciamoci del male da soli. Certo, forse sarebbe stato più opportuno un dialogo tra la società e i tifosi prima di decidere l’aumento di 2 euro del Parterre ma è successo e basta. Voltiamo pagina e pensiamo al campionato.” 

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