Morto il detenuto egiziano che si era impiccato con un cavo a Torre del Gallo

PAVIA – Non è sopravvissuto il detenuto di 42 anni che il 30 marzo, alla vigilia di Pasqua, aveva tentato il suicidio impiccandosi con un cavo della televisione nella sua cella del carcere di Torre del Gallo a Pavia. L’uomo, di origini egiziane, era stato trasportato in condizioni disperate al Policlinico San Matteo di Pavia dopo che gli agenti della Polizia Penitenziaria avevano tentato di salvarlo. Purtroppo, è deceduto durante il ricovero.

La sua morte porta a undici il numero di suicidi avvenuti a Torre del Gallo dal 2021. Tra questi, il caso più eclatante è quello del trapper Jordan Tinti, 26enne brianzolo, trovato morto in cella nel novembre 2021 con un lenzuolo appeso alla finestra. La sua morte è ancora oggetto di indagine da parte della procura.

Secondo i sindacati la drammatica situazione all’interno del carcere, caratterizzata da carenza di personale, sovraffollamento e difficoltà nel monitorare il disagio dei detenuti, sarebbe alla base di questi tragici eventi. Il 42enne egiziano, al momento del suicidio, si trovava a Torre del Gallo in attesa di processo. La notte del 30 marzo, l’uomo aveva staccato il cavo della televisione e lo aveva utilizzato per impiccarsi. Gli agenti della Polizia Penitenziaria, allertati da altri detenuti, erano intervenuti tempestivamente, ma il tentativo di salvargli la vita si è rivelato vano.

Le carceri pavesi si trovano in una situazione drammatica, con un clima di tensione alle stelle che sfocia in tragici eventi e violente proteste. A Vigevano, la situazione è esplosa con una sommossa che ha ferito 3 agenti della polizia penitenziaria e causato danni alle strutture. I sindacati, come il Sappe, denunciano da tempo questa situazione e chiedono interventi urgenti: sopralluoghi tecnici, ispezioni da parte dell’Asl, misure strutturali e la dotazione del taser per la polizia penitenziaria.