Cresce il volume di traffico delle reti fisse e mobili. Ma il prezzo cala

ITALIA – Dal 2020 al 2021 c’è stato un calo in Italia del 2,7% dei prezzi relativi a terminali e servizi di comunicazione, contro una media europea del +0,6%. Da dicembre 2011 a dicembre 2021 l’Italia mostra un calo del -33%, il maggiore tra i principali Paesi europei. È quanto emerge dal Rapporto sulla filiera delle Tlc in Italia di Asstel che indica come nel 2021 i ricavi degli Operatori delle Tlc è stato pari a 27,9 miliardi euro (-0,6 miliardi rispetto al 2020).

Il saldo di cassa degli Operatori Tlc (differenza tra ebitda e capex) è stato pari a 1,1 miliardi di euro, valore più basso di sempre. Nel 2010 si attestava infatti a 10,5 miliardi di euro). Un segnale chiaro di marginalità dell’intero settore, in continuo calo da diversi anni, sempre più assorbito dagli investimenti sostenuti. Nel 2022 si attende una riduzione ulteriore: oltre al già avvenuto pagamento della maxirata per le frequenze 5G (oltre 4 miliardi di euro) si avranno gli effetti dell’aumento di una serie di costi non comprimibili, come l’energia e l’inflazione.

Intanto continuano a crescere i volumi di traffico. Nel 2021 i volumi di traffico dati da rete fissa sono saliti del 15%; da rete mobile, invece, si registra un +28%. Considerando solo gli ultimi due anni, il valore del traffico dati mobili è più che raddoppiato (+117%) mentre quello fisso è aumentato del 75%. Secondo le le prime stime le crescite proseguono anche nel primo semestre 2022.

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