Autore Redazione
giovedì
13 Aprile 2023
10:06
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Vivere il Pavese - Pavia

“Il maltempo minaccia le colture italiane”. Coldiretti lancia l’allarme grandine e siccità

“Il maltempo minaccia le colture italiane”. Coldiretti lancia l’allarme grandine e siccità

PROVINCIA DI PAVIA – Il maltempo che si è abbattuto sul nostro paese potrebbe essere a doppio taglio, come afferma la Coldiretti, che sottolinea come la pioggia, così attesa per salvare le semine primaverili, potrebbe essere accompagnata da grandine, creando danni irreparabili alle coltivazioni. Dopo un lungo periodo di siccità, pioggia e neve sono finalmente arrivate ma la speranza che queste portino sollievo alle colture è stata subito accantonata dall’organizzazione, che in una nota lancia l’allarme grandine. Sono circa 300mila le aziende agricole che rischiano di subire questi danni irreparabili alle coltivazioni, un fattore che, unito ai problemi causati dalla siccità sui grandi laghi del Nord, rischia di compromettere l’intero settore agricolo.

Secondo la Coldiretti, infatti, la pioggia ha rappresentato un sollievo per le colture, ma ha causato dei problemi sui grandi laghi del Nord come il lago di Garda, che ha visto il livello crollare a 46 centimetri e resiste appena al 36%. Il lago di Como invece è pieno solo al 23%, il lago d’Iseo al 26% e il Maggiore resiste solo al 45%. Inoltre, sono in difficoltà anche le colture autunnali come il frumento, l’orzo, l’erba medica e le altre foraggere che soffrono la prolungata siccità.

Laghi in crisi e colture in difficoltà

La pioggia e la neve sono attese per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, ma i forti temporali con precipitazioni violente, soprattutto se accompagnati da grandine, sono un rischio per la produzione agricola nazionale. I terreni secchi, infatti, non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento, creando frane e smottamenti. La situazione è già critica dopo che il brusco abbassamento delle temperature notturne con gelate tardive dei giorni scorsi al centro nord ha colpito duramente le coltivazioni con danni a macchia di leopardo fino al 70% a gemme e piccoli frutti sugli alberi di susine, ciliegie, albicocche, pesche, ma anche su meli, peri, kiwi e vigneti già in fase avanzata di vegetazione.

C’è sempre più sconforto per gli agricoltori e la Coldiretti si dice preoccupata per l’impatto che queste condizioni climatiche avranno sulla produzione agricola italiana, visto che un’agricoltura compromessa dal maltempo potrebbe avere conseguenze sulla sicurezza alimentare e sull’economia del paese. Gli agricoltori, infatti, devono fare i conti con il cambiamento climatico che sta rendendo sempre più difficoltosa la produzione e l’approvvigionamento di prodotti alimentari, spesso di qualità inferiore. Inoltre, le colture hanno bisogno di regolari temporanee e di terreni sempre sufficientemente umidi per crescere e maturare. Ma laddove queste condizioni non sono garantite, come nel caso della siccità, i produttori non hanno altra scelta se non quella di ridurre la produzione.

Sostenibilità per far fronte ai cambiamenti climatici

Nonostante la situazione critica, gli agricoltori italiani non si arrendono. Grazie alla loro esperienza nella conduzione dei terreni, stanno cercando nuove soluzioni per far fronte alla situazione. Alcuni, ad esempio, stanno già sperimentando nuovi metodi per sfruttare la pioggia che scende sporadicamente in alcune regioni, raccogliendo l’acqua in serbatoi sotterranei per utilizzarla successivamente quando il clima tornerà a farsi secco. Tuttavia, l’agricoltura italiana ha bisogno di una maggiore attenzione e sostenibilità da parte del governo per affrontare questa sfida climatica. È necessario trovare soluzioni pragmatiche e sostenibili per sostenere l’agricoltura in tempi di crisi climatica e rendere l’agricoltura italiana al passo con i tempi.

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