Autore Redazione
venerdì
20 Ottobre 2017
06:00
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Politica - Alessandria

“Un’azienda sanitaria unica”: tempi stretti per la fusione Aso-Asl

Lo ha chiesto il vicepresidente del Gruppo Pd in Regione Piemonte Domenico Ravetti, primo firmatario insieme al collega di Articolo 1 Ottria di una mozione che impegni la giunta Chiamparino ad agire entro due mesi. Anche il Movimento 5 Stelle è d'accordo.
“Un’azienda sanitaria unica”: tempi stretti per la fusione Aso-Asl

PROVINCIA – Un tema non più rimandabile. Sull’accorpamento tra Azienda Sanitaria Locale e Azienda Sanitaria Ospedaliera di Alessandria il presidente della Commissione Regionale alla Sanità Domenico Ravetti ha firmato una mozione che impegni la Giunta Chiamparino a presentare entro due mesi la proposta di deliberazione di un’azienda unica. Oltre che l’appoggio di Pd, Articolo 1 e Sinistra Italiana il provvedimento è stato anche sottoscritto dal Movimento 5 Stelle e l’auspicio è che anche il centrodestra dica sì.

L’esponente Pd e il collega di Articolo 1 Mdp Walter Ottria confidano che si possa tagliare il traguardo in tempi brevi. La mozione sarà discussa già in uno dei prossimi consigli regionali e, visti i numeri, dovrebbe essere approvata. “Ad aprile 2018 si apre il bando per le due direzioni generali, sarebbe l’occasione ideale per formulare un documento unico.”

La fusione tra Aso e Asl, secondo Ravetti, permetterà di superare problemi come la mobilità passiva e le lunghe liste d’attesa, figlie di “una poca cooperazione tra i due enti”.

“Dopo aver superato il piano di rientro ora siamo in una fase nuova” ha aggiunto Ravetti “negli ultimi anni è prevalsa l’esigenza delle singole aziende, non si è fatto rete. Il nostro intento non è però individuare colpevoli, non è certo un problema imputabile alle due direzioni generali. Ma dopo aver superato il piano di rientro siamo in una fase nuova. La parola d’ordine è potenziare, non certo ridurre. Non ci sarebbero tagli al personale e non diminuirebbero le strutture complesse. E i fondi stanziati dalla Regione per le due aziende dovrebbero essere almeno la somma di quello che già ricevono, non certo una cifra inferiore. Eventuali risparmi dovrebbero poi essere re investiti sul territorio, senza tornare a Torino.”

Un accorpamento tra Aso e Asl, secondo gli esponenti del centrosinistra, sarebbe propedeutico al progetto di un nuovo ospedale ad Alessandria, a proposito del quale la Regione attende da Ires una analisi entro i prossimi sei mesi. “Più semplice” ha aggiunto Ravetti “anche la creazione di una facoltà di Medicina ad Alessandria o l’ipotesi di un grande centro di ricerca scientifica contro l’amianto.”

C’è l’esigenza di guardare oltre” ha sottolineato Walter Ottriail nostro è un territorio variegato che si integra con difficoltà, soprattutto tra i vari presidi ospedalieri periferici. Aso e Asl insieme renderebbero il sistema omogeneo. Questa mozione dà il via a una discussione aperta che ci auguriamo propositiva, nel merito. La futura azienda unica dovrà garantire l’integrazione in rete di tutti i presidi ospedalieri e tra ospedali e territorio per una presa in carico omogenea dei pazienti per le post-acuzie, oltre a favorire un’offerta di assistenza territoriale integrata con l’assistenza socio-assistenziale. Infine, grazie ad una maggiore efficienza gestionale, dovrebbe liberare risorse da investire nel potenziamento dei servizi.” 

Non si è fatto attendere il commento dei due direttori generali. “In virtù dei risultati conseguiti in questi due anni e mezzo (incremento di servizi per i cittadini per un valore pari a dieci milioni di euro, miglioramento di qualità e appropriatezza, pareggio di bilancio e conti “a posto”) l’Azienda Ospedaliera di Alessandria in questo momento è pronta per qualsiasi cambiamento la Regione decida di fare” ha sottolineato Giovanna Baraldi, dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria “Le regole di programmazione e di funzionamento del Servizio Sanitario Regionale sono una responsabilità della politica, così come la revisione dell’assetto istituzionale, di cui la unificazione rappresenta un “modello”. I Direttori generali delle Aziende hanno il mandato di attuare al meglio gli indirizzi regionali, al servizio dei cittadini.”

“Non commentiamo scelte di programmazione che attengono ad altre istituzioni, noi siamo deputati alla pianificazione di quelle scelte” le parole di Gilberto Gentili, dell’Asl “E’ comunque opportuno rilevare che, contrariamente a tre anni fa, quando la Regione si trovava in una situazione economica pessima (Piano di rientro), oggi c’è la possibilità di  ipotizzare soluzioni organizzative che possano continuare a sviluppare progettualità al servizio dei cittadini, perseguendo la qualità dell’assistenza.”

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