Autore Redazione
giovedì
29 Maggio 2014
00:00
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Politica - Alessandria

Insieme per una citta’ senza barriere. ‘Ma per cominciare serve buon senso e il rispetto delle leggi’

Insieme per una citta’ senza barriere. ‘Ma per cominciare serve buon senso e il rispetto delle leggi’

Tutti gli scranni della sala del Consiglio Comunale di Alessandria erano occupati questo mercoledì mattina, in occasione della Commissione congiunta per le Politiche Sociali e Sviluppo del Territorio per un confronto tra Comune di Alessandria, associazioni di volontariato e professionali. La skarrozzata di tre settimane fa ha posto l’accento sulle tante insidie che i diversamente abili sono costretti ad affrontare ogni giorno. Impietosi i numeri elencati da Paolo Berta, consigliere comunale con delega alla disabilità: solo in corso Roma sono 43 i locali inaccessibili per chi è costretto su una sedia a rotelle. L’ingresso è “sbarrato” da gradini alti dai 5 ai 10 centimetri. In altri 22 esercizi, invece, una carrozzina può entrare a spinta, col rischio di ribaltarsi. Solo 12 negozi sono provvisti di rampa. “Non vogliamo cercare colpevoli” ha precisato Paolo Berta “abbiamo fotografato la situazione. Fino ad oggi alcune barriere “mentali” sono state abbattute ma non basta.” Il sindaco di Alessandria, Rita Rossa ha espresso la necessità di trovare una nuova metodologia nelle procedure che eviti a monte la costruzione di barriere architettoniche. D’accordo anche la minoranza con il consigliere Giovanni Barosini: “su questi temi non deve esserci opposizione. Ma” ha sottolineato Barosini “è fondamentale rafforzare con più strumenti l’ufficio del disability manager.”  Paola Testa, infatti, gestisce una struttura che il dissesto cittadino ha ridotto a cassa zero ma, ha risposto Paolo Berta “sono convintissimo che nel giro di qualche mese, massimo un anno, le risorse saranno trovate. L’amministrazione sta mettendo a posto i bilanci e confidiamo nell’aiuto della Regione.”
Un dibattito franco e, in qualche occasione, caratterizzato da qualche frizione. Savino Di Donna, dell’associazione AIAS, ha ribadito le critiche mosse già tre settimane fa durante la scarrozzata: “sono problemi da affrontare a 360 gradi, non ci sono solo i disabili fisici in carrozzina ma famiglie con figli affetti da autismo. Mamme costrette a spingere i loro figli sulla sedia a rotelle in strade piene di buche. Ce n’erano anche alla skarrozzata e qualche commerciante si preoccupava, vedendo il sindaco Rossa, che lo multasse o gli facesse pagare una rampa se il gradino di ingresso era troppo alto. Gli ostacoli ci sono anche per gli anziani, o per chi magari spinge un passeggino gemellare. Fosse stato per me avrei segnato con una croce tutti i negozi con barriere architettoniche.  Giudico la giornata di ieri positiva ma le leggi sull’abbattimento delle barriere architettoniche risalgono agli anni 70. Di queste riunioni ne ho fatte a decine se non di più. Se esiste un regolamento edilizio che permette a un commerciante di fare un gradino di due centimetri e mezzo al massimo, basterebbe un’ordinanza comunale che imponga un adeguamento.”
Ma spesso, basta il buon senso, come hanno sottolineato Francesco Vacca, dell’AISM e Francesco Margaria, consigliere dell’Anmil e vicepresidente provinciale della Federazione Associazioni Nazionali Disabili. “Inammissibile che ad Alessandria non ci siano taxi adattati per i disabili o che la pendenza trasversale massima di un marciapiede superi l’1%, il limite fissato dalla legge. Chi ha firmato il collaudo ha commesso un reato e in molti casi parliamo di accessi recenti, costruiti dopo l’alluvione del 1994.”
Disponibili a intraprendere un percorso comune le associazioni professionali come gli ordini degli architetti, ingegneri, il collegio geometri e dei costruttori, oltre ad ASCOM, CONFESERCENTI e Federalberghi, anche loro presenti a Palazzo Rosso. “Credetemi, non c’è malafede” ha sottolineato Manuela Ulandi, di Confesercenti “dobbiamo educarci vicendevolmente. Io stessa, per distrazione, lascio a volte la bicicletta attaccata a un palo. Dopo aver visto i filmati di quanto questo possa creare difficoltà se si ha una sedia a rotelle non lo farò mai più.”
In programma, quindi, un tavolo di collaborazione e osservazione permanente con tutti i soggetti in campo, divisi in tre settori di competenza: lavori pubblici, esercizi commerciali privati e provvedimenti per la viabilità e la mobilità debole. Tra due settimane il primo incontro per mettere a punto i primi concreti provvedimenti.

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