Autore Redazione
martedì
7 Maggio 2019
05:00
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Politica - Valenza

In attesa della risposta del Mef resta lo stato di agitazione in Comune a Valenza

C’è ancora tensione tra amministrazione comunale e sindacati rispetto alla strada per rientrare nei 400 mila euro stanziati in più dal 2006 al 2013 per il fondo salario accessorio dei circa 170 dipendenti del Comune di Valenza
In attesa della risposta del Mef resta lo stato di agitazione in Comune a Valenza

VALENZA – Rimane aperto lo stato di agitazione dei dipendenti del Comune di Valenza. Dopo l’incontro in Prefettura con l’amministrazione di Palazzo Pellizzari, i sindacati, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa, prima di abbassare la guardia attendono la risposta del Mef rispetto alla richiesta di differire almeno di un anno la prima tranche del piano decennale di rientro dei 400 mila euro stanziati in più dal 2006 al 2013 per il fondo salario accessorio dei circa 170 dipendenti del Comune di Valenza.

Secondo i sindacati, infatti, con maggiore tempo a disposizione si potrebbe condividere “un piano di razionalizzazione e riorganizzazione della spesa” per recuperare il debito con un minore “impatto” sulle buste paga dei dipendenti, rispetto alla contestata strada scelta dall’amministrazione comunale.

In “maniera unilaterale” hanno sottolineato Alvaro Venturino di Fp Cgil, Sergio Melis di Cisl Fp e Luca Righini di Uil Fpl, il Comune di Valenza ha scelto di tagliare 40 mila euro all’anno iniziando dalla voce “produttività” 2018 del fondo salario accessorio. In questa maniera, hanno puntualizzato i sindacati, il recupero del debito è andato a modificare “impropriamente” una parte del salario dei dipendenti che rientra nella sfera della “contrattazione sindacale. Dall’entrata in vigore della Legge Brunetta, inoltre, il ‘bonus’ non è più dato “a pioggia” ai dipendenti. La produttività ora è legata al raggiungimento di determinati obiettivi, fissati dall’amministrazione nel piano delle performance “e valutati con tanto di pagella”. Il taglio dei primi 40 mila euro per il 2018 priverebbe quindi i dipendenti del Comune di Valenza del compenso per un lavoro “già effettivamente svolto“. “E questo senza che i lavoratori abbiano alcuna colpa” hanno puntualizzato i sindacalisti.

La costituzione del fondo è scelta che spetta all’amministrazione e l’errore” rilevato da Mef, hanno aggiunto Venturino, Righini e Bellis, “non è imputabile ai dipendenti che hanno raggiunto gli obiettivi. I sindacati, particolarmente contrariati per essere stati informati “solo a decisione presa, in Prefettura hanno convinto l’amministrazione a interpellare il Mef per ottenere tempo e definire una riorganizzazione e razionalizzazione della spesa.  Non una nostra proposta, ma una opzione prevista”, hanno sottolineato Venturino, Melis e Righini. “È al secondo capoverso della norma ma l’amministrazione, senza mai convocarci, ha deciso di fermarsi alla prima parte e a fine 2018 decidere di tagliare di netto 40 mila euro dalla produttività ”.

Il dialogo con il Mef potrebbe non portare risultati e lo stato di agitazione rimane. I sindacati, comunque, sono “fiduciosi”. In ogni caso Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa sono pronti a dar battaglia “in tutte le opportune sedi per tutelare i diritti dei dipendenti del Comune di Valenza.

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